Milano – Operazione “Oro Nero”: traffico illecito di rifiuti

Una articolata operazione nel territorio lombardo e piemontese ha permesso di risalire a 3 individui responsabili di traffico illecito di rifiuti speciali non pericolosi.

Milano – I carabinieri del Gruppo per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica di Milano, con il
supporto in fase esecutiva di militari dei Comandi Provinciali carabinieri competenti per territorio e
dell’Aliquota Carabinieri della Sezione di P.G. della Procura di Torino, hanno dato esecuzione a
un’ordinanza di applicazione di misura cautelare degli arresti domiciliari emessa dal G.I.P. di
Torino nei confronti di 3 persone ritenute in ipotesi di accusa responsabili di attività organizzate
per il traffico illecito di rifiuti speciali non pericolosi, costituiti da terre e rocce da scavo, fanghi da
depurazione e scorie di fonderia (artt. 452 quaterdecies c.p.).

Servizi di osservazione, controllo e pedinamento.

Il provvedimento scaturisce da una complessa e articolata attività investigativa, convenzionalmente
denominata “Oro Nero”, condotta dai carabinieri dei Nuclei Operativi Ecologici di Torino ed
Alessandria e coordinata dalla Procura della Repubblica – D.D.A. di Torino, supportata da attività
tecnica (intercettazioni telefoniche e video riprese a distanza), nonché da servizi di osservazione,
controllo e pedinamento, che ha consentito di raccogliere, nel pieno rispetto della presunzione di
innocenza che va assicurata agli indagati, gravi indizi relativi all’esistenza di un accordo
criminale il cui promotore, il titolare di un’impresa di gestione rifiuti con sede legale in provincia di
Asti, secondo quanto ricostruito dagli investigatori:

– Avrebbe fatto predisporre dal consulente ambientale della stessa società, suo complice, relazioni
tecniche “concordate”, finalizzate all’ottenimento di autorizzazioni amministrative illegittime
(come certificato anche da una pronuncia del TAR Piemonte nel 2021) funzionali alla gestione
dei rifiuti in maniera illecita.
– Si sarebbe procurato, attraverso il titolare di una società di intermediazione, concorrente del
traffico, ingenti quantitativi di rifiuti speciali (quantificati in circa 600.000 tonnellate tra il 2014
e il 2021) e, dopo avere, secondo gli elementi di accusa raccolti documentato falsamente di
averli sottoposti ad operazioni di recupero per far perdere la qualifica di rifiuto (c.d. “End of
Waste”.), senza effettuare alcuna operazione o limitandosi a grossolane miscelazioni, li avrebbe
rivenduti come materiale da utilizzare per la copertura di discariche in Piemonte, Lombardia,
Veneto, Liguria, Toscana ed Emilia Romagna.

– Avrebbe consentito alle diverse discariche destinatarie del prodotto di copertura di beneficiare
dell’omesso versamento nelle casse comunali degli oneri ambientali (c.d. ecotassa) previsti in
caso di ricezione di rifiuti.

Un’immagine dall’alto della discarica.



I militari del NOE, come disposto dal Tribunale di Torino – Ufficio per le indagini preliminari
(G.I.P.) su richiesta della Procura della Repubblica – D.D.A. di Torino, che ha concordato con il
quadro gravemente indiziario ricostruito dai carabinieri del N.O.E., hanno sottoposto a sequestro
preventivo ai fini della confisca i conti correnti e i beni di proprietà, fino al raggiungimento per
equivalente della somma ritenuta profitto del reato (pari a circa 12 milioni di euro).

È obbligo rilevare che gli odierni indagati e destinatari della misura restrittiva, sono, allo
stato, solamente indiziati di delitto, pur gravemente, e che la loro posizione sarà
definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo la emissione di una sentenza passata in
giudicato in ossequio ai principi costituzionali di presunzione di innocenza.

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