MILANO – LA ‘NDRANGHETA SERRA I RANGHI: SEQUESTRO DI BENI A BARTOLO BRUZZANITI.

La criminalità organizzata si consolida sempre di più su Milano e provincia. Esercizi commerciali, bar, autorimesse, autosaloni e altre attività ad alto reddito sono in malo ai referenti delle 'ndrine calabresi. Per non parlare degli affari d'oro durante la pandemia.

Milano – Gli uomini della Divisione anticrimine della questura di Milano hanno eseguito cospicui sequestri patrimoniali a carico di Bartolo Bruzzaniti, noto esponente della cosca Morabito-Palamara-Bruzzaniti. L’indagato, di anni 44, originario di Locri, secondo quanto riferiscono le autorità, avrebbe iniziato a delinquere fin da giovanissimo (la sua prima denuncia risale al 1991 quando appena quindicenne fu coinvolto in una sparatoria), fino ad affermarsi come referente sul territorio milanese per l‘importazione e lo smistamento di grandi quantità di cocaina dalla Calabria.

Case di lusso e arredi d’autore per i boss calabresi ormai da anni ben piazzati in Lombardia. 

Le indagini patrimoniali svolte dagli investigatori avevano accertato l’evidente disparità tra i redditi dell’uomo ed il suo tenore di vita e nei confronti dello stesso era già avvenuto un sequestro, lo scorso ottobre, di 6 immobili, 3 società, un autoveicolo e diversi conti correnti bancari, per un valore di circa 3 milioni di euro. Il prosieguo delle indagini ha portato gli investigatori ad individuare altri beni del valore di oltre un milione di euro. Sono state sequestrate due imprese di costruzioni e un bar a Garbagnate Milanese. Successivamente sono stati scoperti ulteriori beni, per un valore stimato di circa 300mila euro, che l’uomo aveva tentato di occultare cedendoli ad un’altra società a lui riconducibile.

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