L’Indagine ItaliaOggi e Ital Communications rivela divari tra Nord e Sud e segnala province resilienti e altre in forte arretramento.
L’edizione 2025 dell’Indagine sulla qualità della vita curata da ItaliaOggi e Ital Communications insieme all’Università Sapienza di Roma, giunta al suo ventisettesimo anno, conferma Milano al vertice delle province italiane più vivibili.
Il capoluogo lombardo si distingue ancora una volta per servizi, reddito, infrastrutture e dinamismo economico, pur chiudendo la classifica nella voce dedicata a reati e sicurezza. A seguire si collocano Bolzano, Bologna, Firenze e Monza e Brianza.
Rispetto alla passata edizione, Milano e Bolzano mantengono le loro posizioni, mentre Bologna migliora di un gradino. Monza e Brianza perde terreno, mentre Rimini e Ascoli Piceno registrano avanzamenti significativi, entrando rispettivamente al 12° e 15° posto con oltre venti posizioni guadagnate in un anno. In fondo alla graduatoria compaiono nuovamente Caltanissetta, Crotone e Reggio Calabria. Spiccano inoltre i cali di Foggia, Pordenone e Gorizia, tutte in forte arretramento rispetto al 2024.
Lo studio prende in considerazione nove aree tematiche – dal lavoro alla salute, dall’ambiente alla coesione sociale – e suddivide le 107 province italiane in cinque cluster territoriali. Nel complesso, solo 60 province mostrano una qualità della vita buona o accettabile, un numero inferiore rispetto agli anni precedenti e quindi indicativo di un peggioramento diffuso. Si conferma anche per il 2025 il divario strutturale tra Centro-Nord e Mezzogiorno, con quest’ultimo caratterizzato da ampie sacche di disagio sociale e personale. Nord-Ovest e Italia centrale mostrano lievi arretramenti, mentre il Nord-Est tende a migliorare. Nel Sud e nelle Isole soltanto L’Aquila entra nel gruppo della qualità “accettabile”.
Sul fronte “Affari e lavoro”, Bolzano resta al primo posto per il quarto anno consecutivo, seguita da Firenze – che guadagna sedici posizioni – e da Prato, Padova e Trento. In coda si trovano esclusivamente province del Mezzogiorno: Agrigento, Siracusa e Napoli.
La sezione dedicata all’ambiente, divisa tra indicatori negativi (impatti ambientali) e indicatori positivi (azioni amministrative), vede nuovamente Bolzano in cima alla graduatoria, seguita da Bologna, Bergamo e Reggio Emilia. Le prime posizioni sono dominate dalle province del Nord, mentre Palermo e Catania chiudono l’elenco.
Per reati e sicurezza, Ascoli Piceno compie un balzo di dieci posizioni conquistando il primo posto, seguita da Oristano, Potenza, Matera e Treviso. Anche quest’anno emerge una sostanziale stabilità del quadro nazionale: 65 province presentano livelli di sicurezza buoni o accettabili. Roma, Trieste, Firenze e Milano occupano le ultime posizioni.
La dimensione della sicurezza sociale per il 2025 include nuovi indicatori – tra cui il tasso di Neet, gli omicidi stradali e le morti legate ad alcol e droghe – oltre all’affollamento carcerario. In questa categoria primeggia Ascoli Piceno, davanti a Lodi, Prato, Siena e Ragusa. In fondo alla classifica il Sud Sardegna.
Per istruzione e formazione Bologna si conferma capofila, seguita da Milano, Udine, Trieste e Ascoli Piceno. Ultime ancora Caltanissetta e Crotone. La sezione dedicata alla popolazione vede Bolzano al primo posto per l’undicesimo anno consecutivo, seguita da Trento, Brescia, Monza e Brianza e Milano, mentre Sud Sardegna e Oristano restano in coda.
Nel settore sanitario viene introdotta una nuova sottodimensione sulla mobilità ospedaliera. Ancona conquista la prima posizione, migliorando il piazzamento dell’anno scorso. Seguono Catanzaro, Siena, Pisa e Verona. Anche qui chiude il Sud Sardegna.
Nella nuova area tematica dedicata a turismo, intrattenimento e cultura domina Bolzano, seguita da Trieste, Rimini, Roma e Livorno. Sono 17 le province del gruppo di testa, un numero superiore rispetto all’edizione precedente. Enna è ultima.
Per la dimensione reddito e ricchezza cambia il sistema degli indicatori: la ricchezza patrimoniale lascia spazio ai valori immobiliari e al costo degli affitti. Milano è ancora una volta al primo posto, seguita da Bolzano, Firenze, Monza e Brianza e Bologna. Crotone chiude la graduatoria per il sesto anno consecutivo.
Marino Longoni, condirettore di ItaliaOggi, osserva che la classifica 2025 dell’Indagine evidenzia come le grandi città del Centro-Nord dimostrino resilienza e capacità di adattamento, mentre nel Sud il divario continua a crescere, con segnali chiari di disagio sociale. Milano mantiene posizioni di vertice nella classifica, nonostante risultati negativi sull’indicatore sicurezza.
Attilio Lombardi, founder di Ital Communications, evidenzia come l’indagine 2025, realizzata da Ital Communications e ItaliaOggi su 107 province italiane, fornisca un quadro completo della qualità della vita, considerando ambiti come lavoro, sicurezza, ambiente, istruzione, giustizia e salute. Lo studio mette in luce sia criticità sia aspetti positivi, sottolineando l’importanza di una comunicazione efficace per promuovere la partecipazione dei cittadini e sostenere lo sviluppo dei territori.
Alessandro Polli, docente di statistica economica e analisi delle serie storiche all’Università La Sapienza di Roma, sottolinea come l’indagine sulla qualità della vita confermi tre elementi chiave: il divario crescente tra Centro-Nord e Mezzogiorno, le ampie zone di disagio sociale nel Sud e il primato delle province del Centro-Nord, che restano le più resilienti anche nel contesto economico e geopolitico attuale.