Sesto episodio di violenza gratuita in tre mesi e mezzo in danno di conducenti e controllori. Controlli più capillari da parte di polizia e carabinieri.
Milano – “…Ancora una violenta aggressione ai danni di un tranviere e di un addetto al controllo dell’esercizio esterno di Atm, stavolta in piazza 24 Maggio da parte di alcune persone visibilmente alterate che, senza alcun motivo scatenante, hanno riversato la loro violenza addosso ai due dipendenti dell’Azienda…” commenta amaramente l’ex vice sindaco di Milano ed assessore regionale alla Sicurezza, Immigrazione e Polizia locale, Riccardo De Corato, in merito all’aggressione l’assalto subita dal conducente del tram 9, fermo al capolinea, e da un controllore graduato in quel momento a presidio della piazza.
“…Il controllore, preso a calci e pugni, è addirittura finito in ospedale con una contusione facciale – aggiunge De Corato – anche il tranviere è stato soccorso dal 112 per le medicazioni necessarie. È ora di dire basta a questa situazione! Autisti, controllori e, più in generale, tutto il personale dell’Azienda rischiano ogni giorno di diventare bersagli della violenza di delinquenti e sbandati. Questo è almeno il sesto episodio in tre mesi e mezzo. Subito dopo l’aggressione sono intervenuti i Carabinieri e gli addetti alla sicurezza Atm. Ma dove sono i vigili del Nucleo Tutela Trasporto Pubblico? È necessario che il Comune di Milano incrementi il numero degli agenti di questo nucleo, che ad oggi conta circa dieci unità, ma che con il centrodestra al governo della città era formato da ben 50 vigili che presidiavano i mezzi del trasporto pubblico milanese. Questo aumento è necessario a tutela della sicurezza sia dei lavoratori dell’Azienda, sia dei passeggeri. Per fortuna ad effettuare questi controlli ormai ci sono i Carabinieri e la Polizia di Stato. Quest’ultima, ad esempio, nelle scorse settimane ha effettuato nelle stazioni MM di Cadorna e Garibaldi dei servizi di controllo dei biglietti e del corretto utilizzo delle mascherine in supporto alla security Atm...”.