Michelangelo e i marmi delle Apuane: così la roccia si fece materia per il genio

Fino al 14 gennaio, carte inedite del Cinquecento e opere in prestito dagli Uffizi testimoniano il fitto rapporto del grande artista con il territorio. L’esposizione nel Castello Malaspina di Massa.

Massa – Gli Uffizi Diffusi arrivano al Castello Malaspina di Massa: lo fanno con una mostra che parla del rapporto tra Michelangelo Buonarroti e il marmo delle Apuane, offrendone testimonianza attraverso inediti documenti cinquecenteschi esposti insieme a due opere inviate dal celebre museo fiorentino.

La mostra, intitolata Il marmo e Michelangelo: un mito dai Lorena ai Savoia nella collezione degli Uffizi è organizzata dalle Gallerie insieme al Comune di Massa; curata da Elena Marconi (Gallerie degli Uffizi) e Luisa Passeggia (Comune di Massa) , si tiene negli evocativi spazi della rocca medievale dal 10 dicembre al 14 gennaio e costituisce l’ultima tappa del grande progetto di diffusione dell’arte del museo fiorentino portata a termine dal direttore degli Uffizi, Eike Schmidt.


Michelangelo si riforniva di marmo alle cave Apuane

Come testimoniano i documenti dell’archivio di Stato di Massa offerti per la prima volta alla visione del pubblico, Michelangelo si riforniva alle cave Apuane. Le carte riguardano i marmi per la tomba di Giulio II a Roma, prestigiosa e travagliata commissione mai condotta a compimento dallo scultore. Anche su queste vicende si costruì nei secoli il mito dell’artista, genio fanciullo, uomo burbero e solitario capace di mettere alla prova la pazienza di papi e sovrani.

Michelangelo, l’Ottocento e la “riscoperta” di un genio

Dalla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, parte delle Gallerie degli Uffizi, sono giunti in prestito per la mostra di Massa un bassorilievo dello scultore Vincenzo Consani del 1840 raffigurante il Ritratto di Michelangelo in forma di medaglia all’antica e un dipinto, Michelangelo che legge le sue poesie in casa di Aldrovandi, di Francesco Vinea del 1863. Le due opere rappresentano la riscoperta del genio di Michelangelo durante l’Ottocento, dal Romanticismo fino alla celebrazione delle glorie nazionali del nuovo Regno d’Italia.

“Dopo l’esposizione della veduta monumentale e spettacolare del Monte Forato di Andrea Markò a Fivizzano, gli Uffizi Diffusi tornano nelle Alpe Apuane con questa mostra che indaga i rapporti tra Michelangelo Buonarroti e i luoghi d’origine dei suoi marmi: luoghi dove il genio si trattenne anche per periodi estesi, conoscendoli bene e traendone ispirazioni per le sue creazioni”, commenta il direttore degli Uffizi Eike Schmidt.

In esposizione opere e documenti mai visti

Ad accompagnare l’esposizione anche quattro riproduzioni in grande formato di altrettanti frontespizi di testi che testimoniano, anche dal punto di vista storico e letterario, la presenza del mito di Michelangelo nell’Ottocento italiano, prima e dopo l’Unità d’Italia. Data simbolica, perché corrisponde a quella di uno dei contratti notarili che saranno esposti, in tutto quattro, ad attestare la presenza proficua dell’artista ai piedi delle Apuane. Oggi conservati presso l’Archivio di Stato di Massa, due dei documenti vennero esposti oltre 30 anni fa a Roma; per gli altri due si tratta di una prima assoluta.

Il Castello Malaspina frequentato da Michelangelo?

Il percorso della mostra è infine arricchito da sei vedute storiche di Massa e Carrara, quattro di queste realizzate dal pittore massese Saverio Salvioni e altre due da un artista anonimo. Le prime quattro, pur realizzate tra il 1810 e il 1813, restituiscono un’immagine delle cave e delle Apuane non molto diversa da quella che poteva vedere Michelangelo nel Cinquecento. Le altre due sono state selezionate per il loro straordinario impatto figurativo giacché mostrano, da due diversi punti di vista, la struttura urbanistica della città di Massa tra XVI e XVII secolo dove svetta il castello Malaspina, il quale accoglieva ancora i centri decisionali del Marchesato di Massa e della Signoria di Carrara, e dove probabilmente Michelangelo incontrò il marchese Antonio Alberico Malaspina. Per tutta la durata della mostra sarà riprodotto in loop il cortometraggio dell’artista Davide Quayola dal titolo “Michelangelo e il quotidiano”; in programma anche conferenze di approfondimento sulle opere esposte.

Informazioni
Il marmo e Michelangelo: un mito dai Lorena ai Savoia nella collezione degli Uffizi
Massa, Castello Malaspina
10 dicembre 2023 – 14 gennaio 2024


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