Il metal di casa XP è essenziale ma ha tutto ciò che serve e promette ottime scoperte purché i suoi suoni che emette vengano bene interpretati.
Ciao a tutti Amici, oggi parleremo di un metal detector analogico che sta andando per la maggiore.
La differenza tra un metal-detector analogico e uno digitale è che il primo funziona senza display emettendo suoni diversi in base ai diversi parametri di rilevazione del target (composizione del target, posizione del target, mineralizzazione del terreno, sostanze parassite, eccetera) ma non ha un display in cui indicare il valore ID. Il Mito III di casa XP é un metal-detector di facile utilizzo, molto performante e preciso sugli oggetti piccoli, il suo case è dotato di quattro pomelli e due levette con le quali si possono regolare tutti i parametri.
Partendo dal lato sinistro della plancia troviamo la prima levetta con la dicitura Freq.shift con la quale possiamo modificare di qualche punto la frequenza nel caso avessimo vicino altri metal-detector che funzionano su frequenze simili e che possono causare disturbi. Con lo stesso comando possiamo cambiare anche il canale delle cuffie wireless.
L’altra levetta invece é quella del filtro silenzioso: questo filtro consigliamo di tenerlo sempre quanto più possibile spento o di valore basso, cosi facendo verranno mitigati i segnali multipli dati da tappi a corona oppure oggetti molto grandi e ferrosi. Inserendo questo filtro rischiamo però rischiamo di perdere Target profondi ma che potrebbero rivelarsi assai buoni.
Su terreni sporchi con grande contaminazione ferrosa tale filtro può fare la differenza. Passiamo ora ai pomelli: in alto nel centro abbiamo l’Iron Threshold che serve come suono di soglia, in basso a sinistra troviamo la Sensibilità che funziona anche da accensione con on/off, subito di fianco troviamo il Volume del ferro e poco più a destra il Bilanciamento del terreno.
Questa apparecchiatura viene fornita con un’asta simile a quella del Deus dunque molto comoda. Veniamo ora a qualche dettaglio tecnico: la frequenza operativa di questo metal detector è di 18 kHz in modalità Motion, funziona con otto batterie stilo da 1,5 volt che garantiscono una durata di esercizio pari a 45 ore. Una volta esaurite le pile udirete un segnale acustico.
Passiamo nel vivo della recensione con qualche test su campo: come di consueto utilizzeremo una moneta di Vittorio Emanuele da 3 cm di diametro sempre sul solito terreno neutro e procediamo con l’abbattimento del terreno in manuale. Questo metal-detector durante l’abbattimento non emette suoni di soglia quindi bisognerà procedere silenziando il suono man mano che si pompa sul terreno.
Vi ricordiamo inoltre che un abbattimento corretto permette a questo strumento di rilevare oggetti molto profondi rendendolo anche molto più sensibile. Fatta la consueta procedura di taratura, mettiamo la moneta a una profondità di 30 cm, il metal-detector non rileva in maniera corretta anche se notiamo un tono basso da segnale profondo, portiamo più in profondità la moneta fino ad arrivare ai 35 cm dove il metal fatica parecchio a rilevarla correttamente anche se comunque la sente.
Possiamo dire che questo strumento è un ottimo metal-detector capace di rilevare oggetti piccolissimi e di agganciarli con estrema facilità specialmente sui primi 25 cm. Per profondità superiori occorrerà molta esperienza e, soprattutto, udito finissimo.
Il Mito III è da consigliare a tutte quelle persone che vogliono uno strumento di facile utilizzo e dalle ottime prestazioni sugli oggetti piccoli. Speriamo anche stavolta di avervi fatto cosa gradita dandovi appuntamento alla prossima puntata. Vi ricordiamo di seguirci con i nostri test sul Canale You Tube:
https://www.youtube.com/channel/UCEGXVAaxKO_yu9_20qnyX_w?view_as=subscriber
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