Menopausa: è ora di sconfiggere i tabù di un fenomeno del tutto naturale

La menopausa interessa milioni di donne, ma resta avvolto nella disinformazione. Occorre superare stereotipi e promuovere l’inclusività.

E’ un fatto naturale, accade al 50% della popolazione mondiale, eppure non se ne sa nulla o molto poco. Stiamo parlando della menopausa, un momento fisiologico della vita della donna, che coincide con il termine della sua fertilità. Il tema ha suscitato molto interesse nell’opinione pubblica, soprattutto anglosassone per non biasimare una fase della vita delle donne, che in Occidente, con le aumentate aspettative di vita, si è allungata fino a 30 anni. 

Il fenomeno ha assunto una rilevanza sociale che incide profondamente sulla vita delle donne. In linea generale i sintomi consistono in: irregolarità del ciclo mestruale, vampate di calore, sudorazione notturna, artralgia, dolori muscolari, cefalea, irritabilità, ansia, calo dell’umore, secchezza vaginale, deficit di memoria, palpitazioni, calo della libido, osteoporosi e secchezza di pelle e capelli. Problemi non da poco, a cui è sempre stato dato poco valore, considerandoli scontati. Sta nascendo un movimento globale con proiezioni di documentari e diffusione di libri sull’ostico tema per eliminare, soprattutto, la vergogna che ha sempre pervaso le donne.

Stiamo assistendo ad una esagerata medicalizzazione della menopausa, con le case farmaceutiche che gongolano per i lauti incassi.

La medicina, finora, ha nascosto il problema, ignorando le differenze di genere. La conferma può essere dimostrata dal fatto che, ad esempio, ci sono numerosi farmaci per la disfunzione erettile maschile e pochissimi per il calo della libido femminile. Si tratta, quindi, di un aspetto che va inquadrato in una certa scala di valori culturali e la società maschilista ancora imperante detta le condizioni. L’aspetto più crudele è considerare la menopausa come fine della vita riproduttiva, facendo prevalere l’equazione menopausa uguale utero. Gli effetti sono evidenti sul lavoro e pure non essendoci dati, si stima che in Italia le donne occupate e in menopausa, siano circa 4-5 milioni.

Spesso le donne assumono ormoni nocivi per la salute, mettendo in moto un perverso meccanismo che le conduce a considerare la menopausa come una malattia.

I sintomi incidono negativamente sulla carriera per il 99% dei casi, come ha verificato uno studio nel Regno Unito. Il 12 ottobre 2024 si è svolta la Giornata mondiale della menopausa, in cui durante un incontro tenutosi a Montecitorio, sono emerse le problematiche sul luogo di lavoro e la mancanza di tutele per le donne in menopausa. Le aziende dovrebbero fare informazione sul tema e creare un ambiente inclusivo. Inoltre, mancano sia medici di base che ginecologi preparati e competenti, ossia professionisti che si siano sottratti alla cultura maschio-centrica anche nel campo della salute. Come sempre quando si sviluppano dibattiti sentiti ci sono delle voci fuori dal coro.

Se è vero che le donne hanno il diritto di ricevere tutto l’aiuto farmacologico necessario, possibilmente senza controindicazioni, in una fase complicata della loro via, è altrettanto vero che stiamo assistendo ad una esagerata medicalizzazione della menopausa, con le case farmaceutiche che gongolano per i lauti incassi.

Così, ad esempio, le donne assumono ormoni nocivi per la salute, mettendo in moto un perverso meccanismo che le conduce a considerare la menopausa come una malattia. Invece, è un fatto sia fisico che psicologico e sociale che si manifesta quando tutti e tre i fattori hanno la stessa incidenza. Infine, secondo le esperte più all’avanguardia, per accelerare la transizione dall’ obsoleto modo di considerare la menopausa, sono necessari dei modelli femminili a cui ispirarsi.

Si tratta di colleghe, amiche, politiche che condividono la stessa fase per contribuire alla soppressione dell’atavico tabù. Neppure la Scienza, quella con la s maiuscola, sfugge ai forti condizionamenti esercitati dalla sovrastruttura sociale, intendendo con quest’ultimo termine le istituzioni culturali, le strutture di potere, i ruoli ed i rituali!

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