I nonni italiani sono il vero welfare familiare, tra aiuti economici e assistenza a nipoti e genitori anziani. Un ruolo essenziale in una società che invecchia.
Nella società contemporanea spicca una peculiarità che non si era mai presentata in passato. Ovvero il calo delle nascite e l’aumento dei pensionati, che creano un serio problema demografico, di gestione e di costi per il mantenimento del welfare state. Molti neo pensionati non vedono l’ora di dedicare il proprio tempo libero a qualche nipotino. Ce ne sono altrettanti che, pur volendo, non possono perché impegnati nella cura dei propri anziani genitori. Altri ancora immaginavano di avere tempo per viaggiare o per dedicarsi ai propri hobbies e, invece, si vedono “costretti” ad occuparsi dei nipotini e degli anziani, un impegno notevole fonte di stress e timori.
Di fatto, se non ci fossero i nonni, bisognerebbe inventarli, come recitava uno spot pubblicitario degli anni’80 del secolo scorso riferito alla Fiat Panda. Infatti, come si farebbe senza di loro? Aiutano, dal punto di vista economico, i figli e sono il punto di riferimento per la cura e l’assistenza dei nipoti. La loro importanza è fondamentale e decisiva, soprattutto, dove entrambi i genitori lavorano full time.

Secondo i dati Ipsos (società di ricerche di mercato e sondaggi) i nonni italiani ammontano a più di 12 milioni. Ogni anno viene celebrata la festa dei nonni, una giornata in cui l’obiettivo è festeggiare l’importanza del ruolo dei nonni nelle famiglie e nella società. La data scelta è il 2 ottobre, in cui la Chiesa celebra gli angeli custodi. Una microstruttura sociale che ha mostrato una certa resilienza nel corso degli anni, resistendo ai mutamenti sociali.
Il numero, però, è destinato a calare a cause della natalità. Secondo l’Istat (l’Istituto Nazionale di Statistica) nel 2023 nel nostro Paese per ogni bambino c’erano 6 anziani, con un decremento delle nascite pari a 14 mila unità in confronto al 2022. La trasformazione è dovuta a ragioni economiche, culturali e sociali legate tra di loro. Secondo il Dipartimento di Sociologia della famiglia dell’Università Bicocca di Milano, gli aspetti più importanti sono determinati dal fatto che molti eventi della vita avvengono in età avanzata, come il matrimonio e la genitorialità, meno bambini rispetto al passato e la crescita dell’eventualità di non metterne al mondo.

A questo si aggiunge un sovraccarico di ruoli all’interno della famiglia, frutto dell’allungamento della via per cui è molto probabile trovarsi in una situazione in cui si è nonni e figli nello stesso momento. Generalmente si pensava che una volta in pensione, quasi sempre, i genitori fossero passati, già, a miglior vita. Invece, oggi, si vive più a lungo per cui chi è pensionato è ancora figlio che si trova di fronte ad una situazione non prevista: la cura e l’assistenza dei vecchi genitori e dei figli dei propri figli. Un carico di lavoro pesante in una fase della vita, la pensione, in cui si pensava di vivere senza stress, con tranquillità. Infine, molte famiglie non arriverebbero alla fine del mese senza l’aiuto concreto dell’apporto economico dei nonni e, con molta probabilità, sarebbero in default, con tutti gli effetti del caso.
Con salari e stipendi tra i più bassi in Europa e i costi energetici in continua ascesa, non si può non trovarsi di fronte a casi simili. I nonni sono il vero “welfare state” (Stato Sociale) all’italiana, perché quello istituzionale, ovvero l’insieme delle politiche sociali che proteggono i cittadini di uno Stato dai rischi e li assistono nei bisogni legati alle condizioni di vita e sociali, è assente o malfunzionante, visti i risultati!