Meglio scrollarsi lo… scrolling di dosso!

Il cambiamento delle abitudini in relazione al progredire della tecnologia si riflette in modo incisivo su molte delle nostre azioni quotidiane. Anche quando andiamo in bagno.

Roma – Una volta si andava in bagno, oltre a esercitare le proprie funzioni fisiologiche, per trovare qualche momento di rilassatezza accompagnando quel momento topico per la salute degli esseri viventi con letture di vario tipo. I generi preferiti variavano dai fumetti ai rotocalchi, dai libri di avventura alle riviste erotiche.

Con l’avvento dei dispositivi elettronici è mutato il contesto e l’abitudine di dedicare quel momento anche alle lettura, è stata sostituita dallo “scrolling da bagno”. Si tratta del movimento del pollice che scorre dal basso verso l’alto sullo schermo dei device touchscreen per recuperare le nuove notizie che appaiono in bacheca o nelle Stories. Oppure dall’alto verso il basso per aggiornare le pagine e visionare i feed e le notifiche. Qualche mese fa sulla rivista statunitense di attualità e cultura Slate Magazine, è stato pubblicato un articolo su quest’argomento.

È emerso che secondo alcune stime, la diffusione degli smartphone e cellulari è, senza alcun dubbio, superiore al numero dei servizi igienici. Questo fatto, con molta probabilità, ha inciso sul tempo di permanenza delle persone in bagno, per un motivo molto semplice. Ovvero che i servizi e le attività che si possono attuare avendo in mano uno di quegli aggeggi sono tanti e possono essere espletate anche seduti sul cesso. L’opinione pubblica e la scienza da tempo stanno manifestando un certo interesse soprattutto sui possibili rischi che possono nascere dal protrarsi del tempo oltre le naturali incombenze fisiologiche.

C’è poco da stare allegri, perché molti medici sono del parere che esiste una correlazione netta tra tempo trascorso in bagno ed emorroidi, ovvero le dilatazioni delle vene nella zona perianale. Addirittura stare troppo tempo nella consueta posizione che si assume quando ci si siede sul wc, potrebbe ostacolare la peristalsi intestinale (movimenti involontari dei muscoli longitudinali e circolari, principalmente nel tratto digestivo) che può causare stitichezza. Il rapporto tra tempo trascorso in bagno ed emorroidi nella letteratura scientifica, è, comunque, un argomento controverso, anche perché le ricerche al riguardo non sono tante. Quelle esistenti confermano che il nesso c’è.

Le soste prolungate sul water possono causare problemi fisici.

Al di là dei possibili rischi per la salute, restare seduti sul water più del tempo utile alla bisogna, può essere considerato per alcuni individui, sintomo di disagio e stress. Gli esperti di comportamento e psicologia dei consumatori ritengono che portarsi lo smartphone in bagno non è così controproducente. Poi dipende da caso a caso. Altra cosa è, ad esempio, una persona che aveva pensato di trascorrere del tempo coi figli e poi si è trattenuta in bagno per tanto tempo a smanettare o a fare scrolling su TikTok o Instagram. Questa situazione, soprattutto se ripetuta nel tempo, potrebbe essere la spia di un qualche malessere.

Se lo smartphone assume forme eccessive di distrazione, vuol dire che è l’effetto di ciò che sta accadendo dentro di sé. E che ha a che fare con la noia, la solitudine, la stanchezza. Porre davanti all’ingresso del bagno un cartello che su scritto: “In questo ambiente è vietato l’uso dello smartphone” non risolverebbe alcunché, perché vanno affronta quelle condizioni. Scrollarsi di dosso lo… “scrolling da bagno” è l’imperativo categorico che ci dobbiamo imporre.
Perché almeno lì, sarebbe ora di liberarsi di quell’aggeggio infernale che ci tampina h24!

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