Colpito il mandamento Uditore-Passo di Rigano. Tra i destinatari dell’ordinanza uomini d’onore dell’ala corleonese di Cosa nostra.
Palermo – Gli agenti della squadra mobile e del Sisco hanno eseguito un’ordinanza cautelare della dda diretta dal procuratore Maurizio de Lucia, nei confronti di 19 indagati, di cui 17 in carcere e 2 agli arresti domiciliari, accusati a vario titolo di associazione di stampo mafioso, estorsione aggravata, intestazione fittizia di beni ed altri reati connessi. L’operazione si inserisce in un più ampio contesto investigativo, avviato con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia, sul territorio mandamentale Uditore-Passo di Rigano. Tra i destinatari del provvedimento cautelare figurano soggetti apicali della consorteria criminale, già emersi in precedenti indagini come uomini d’onore appartenenti all’ala corleonese di Cosa Nostra.
Le indagini hanno evidenziato come alcuni indagati, dopo aver scontato periodi di detenzione, abbiano cercato di consolidare il proprio potere all’interno dell’organizzazione, attraverso il controllo e la gestione delle attività produttive, con particolare riferimento al settore edilizio. In questa logica affaristica, è stato registrato il ritorno negli attuali assetti criminali di un esponente mafioso di rilievo, storicamente attivo nelle dinamiche di Cosa Nostra. Quest’ultimo si è distinto per la capacità di riorganizzare una rete relazionale qualificata, con l’obiettivo di riaffermare il proprio potere e di condividere i vantaggi economici derivanti dalle attività illecite.
Dalle acquisizioni investigative, sono stati documentati incontri riservati presso locali ricettivi, volti a consolidare rapporti con esponenti siciliani della politica e dell’imprenditoria. Inoltre, sono stati registrati incontri periodici tra alcuni indagati all’interno di un fondo agricolo nella zona di Passo di Rigano, finalizzati a discutere lo stato dell’organizzazione mafiosa. In questo contesto, è emerso un patto di garanzia tra gli indagati per coprire un ingente debito maturato in passato nei confronti di un ergastolano stragista, attualmente detenuto in regime di carcere duro.
Uno degli aspetti chiave dell’inchiesta riguarda le estorsioni mafiose finalizzate a garantire il controllo delle attività produttive nel settore edilizio, favorendo le imprese collegate agli imprenditori sodali, oggi destinatari della misura cautelare. Sono stati raccolti elementi indiziari anche su nuovi esponenti affiliati alla stessa organizzazione, attivi in pratiche estorsive e coinvolti in iniziative imprenditoriali redditizie per il gruppo criminale.
Tra queste attività figura la società A.C. Milano, che gestiva la discoteca Notre Club. Fin dalla sua inaugurazione, il locale è stato teatro di numerosi episodi di violenza, culminati il 21 dicembre 2023 con l’omicidio di Rosolino Celesia, un giovane di 22 anni. Nel corso dell’operazione, è stato eseguito anche il sequestro preventivo di beni immobili, imprese e quote sociali, oltre a rapporti bancari riconducibili agli indagati, per un valore complessivo stimato di circa 10 milioni di euro. L’attività esecutiva è stata supportata dal reparto prevenzione crimine, dalle unità cinofile della Polizia di Stato e dal personale del Gabinetto di Polizia Scientifica.