Maxi operazione di sicurezza tra Viminale ed Esquilino

Oltre 15.000 persone identificate in dieci giorni. Controlli, bonifiche e sospensioni di licenze per locali e strutture ricettive.

Roma – Un city check di dieci giorni orientato su sicurezza pubblica, sicurezza urbana ed antidegrado, è il mood della strategia della Questura di Roma dedicata, in un’ottica di continuità, ai quartieri Viminale ed Esquilino.

L’attività di controllo del territorio, che si è calata dai portici antistanti alla Stazione Termini, alle banchine della Metropolitana, fino alle aree verdi e ai vicoli spesso segnalati come epicentro dello spaccio nel cuore della Capitale, restituisce, dopo dieci giorni di lavoro serrato, un bilancio di oltre 1.5000 persone identificate, cui si aggiungono 20 arrestati ed altrettanti denunciati per reati che spaziano dalla detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, ai furti con strappo e alle rapine, fino alle minacce e alla resistenza a pubblico ufficiale.

Tra i destinatari di provvedimenti restrittivi emergono i profili di due giovani di origine extracomunitaria sottoposti a fermo di indiziato di delitto in relazione a due distinti episodi, verificatisi nei pressi della stazione Termini, affidati alle indagini del Commissariato di P.S. Viminale.

Entrambi avrebbero aggredito in giorni diversi loro coetanei, colpendoli con calci, pugni e fendenti, verosimilmente allo scopo di rapinarli, per poi dileguarsi prima dell’intervento delle Forze dell’ordine.

Determinante per la ricostruzione della dinamica e per l’identificazione dei presunti responsabili è stata l’analisi delle immagini di videosorveglianza estrapolate dai poliziotti nelle ore immediatamente successive ad entrambi gli episodi.

Tra le altre 18 persone finite nel mirino degli agenti figurano, poi, pusher e borseggiatori, che, muovendosi a piedi o a bordo di monopattini, si muovono rapidamente, spesso supportati da fiancheggiatori o “pali”, per concludere gli scambi in pochi secondi o individuare ed agganciare le vittime prescelte prevalentemente tra turisti e pendolari.

Le tattiche collaudate sono però state neutralizzate da una strategia della Polizia di Stato bipartita tra agenti in borghese e pattuglie con colori d’istituto poste a presidio dei punti nevralgici, pronte a cinturare e ad intercettare eventuali fughe.

Parallelamente, equipaggi della Polizia Amministrativa hanno orientato i loro controlli su locali ed attività commerciali segnalate come luoghi di ritrovo di persone pregiudicate o collettori di violenze.

Un caso emblematico riguarda un episodio verificatosi qualche settimana fa in via Giovanni Amendola, dove una rissa scaturita tra dipendenti e avventori in un locale aveva allarmato i residenti, con scene di vetri infranti, sedie e oggetti contundenti.

L’attività istruttoria avviata dagli agenti del Commissariato di P.S. Viminale nell’immediatezza dei fatti ha consentito di ricostruire la dinamica dell’episodio e di accertare che il bar fosse abituale ritrovo di persone pregiudicate.

Alla luce di quanto riscontrato, il Questore di Roma ha adottato un provvedimento che ha disposto la sospensione della licenza per i prossimi 20 giorni.

A carico di una struttura ricettiva sita in via Cialdini è stata invece comminata la sospensione della licenza per la omessa registrazione degli ospiti e le mancata alimentazione del portale Alloggiati web.

Sul fronte del decoro, l’azione sinergica con operatori dell’AMA ha consentito, poi, di coniugare l’operato delle Forze di polizia con le attività di bonifica di luoghi urbani caratterizzati da condizioni di degrado e, nel contempo, appannaggio di numerosi turisti, attesa la stretta contiguità con la stazione ferroviaria.

L’attività di bonifica delle aree è stata arricchita del contributo del personale della Sala Operativa Sociale, che, con un approccio inclusivo ed assistenziale, ha proceduto al censimento di soggetti in condizione di fragilità, per i quali sono state avviate le procedure utili a garantire ogni supporto necessario.