La Guardia di finanza scopre una società che abusivamente otteneva crediti d’imposta per la formazione 4.0 nel PNRR. I ladri di soldi dello Stato si fanno sempre più furbi.
Livorno – Nell’ambito delle attività volte alla tutela del bilancio dello Stato e dell’Unione Europea, i militari del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Livorno hanno concluso un’articolata attività di controllo sui fondi destinati alle imprese nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che ha portato alla individuazione di una società che aveva illecitamente fruito una indebita compensazione di consistenti crediti d’imposta.
In considerazione dell’entità dei finanziamenti e della pluralità ed eterogeneità delle iniziative sostenute dal piano Nazionale, il comando Regionale Toscana ha avviato la realizzazione di specifici percorsi ispettivi finalizzati ad individuare le risorse destinate al territorio regionale. Contestualmente il Comando Provinciale ha provveduto a stipulare con i Comuni, la Provincia di Livorno e l’A.S.L. appositi Protocolli d’intesa, finalizzati a migliorare l’efficacia complessiva delle misure volte a prevenire, ricercare e contrastare le violazioni in danno degli interessi economico-finanziari dell’Unione Europea, dello Stato, delle Regioni e degli enti locali, connessi alle misure di sostegno e finanziamento del PNRR, in particolare per quanto riguarda la prevenzione, l’individuazione e la rettifica delle frodi, dei casi di corruzione, dei conflitti di interesse e della duplicazione dei finanziamenti.
Prendendo le mosse da tali iniziative, il Nucleo P.E.F. ha condotto un’approfondita analisi delle banche dati in uso al Corpo, effettuando un monitoraggio delle misure di finanziamento/sovvenzione già in corso di erogazione, dirette nei confronti dei singoli imprenditori, circoscrivendo così la platea dei beneficiari e avviando delle specifiche analisi di rischio.
In particolare, l’attività di analisi dei finanzieri del Nucleo labronico ha permesso di individuare una impresa, attiva nel settore delle forniture nautiche, che ha irregolarmente beneficiato del cd. “bonus Formazione 4.0”, per ben 3 anni d’imposta e per complessivi oltre 500mila euro.
Nel corso dell’attività ispettiva, eseguita con accesso presso i vari uffici societari, sono emerse anomalie nell’esecuzione delle attività formative organizzate da una società di consulenza esterna, grazie alle quale è stato chiesto ed ottenuto nel tempo un consistente credito d’imposta. In questo contesto, i finanzieri hanno individuato ed ascoltato diversi ex dipendenti della società di forniture nautiche, i quali – risultando solo formalmente “frequentatori” di corsi di formazione – hanno smentito di aver effettuato alcuna attività formativa, evidenziando al contrario l’assenza di corsi del genere posti alla base (illecita) della richiesta di compensazione di crediti d’imposta, quindi inesistenti.
All’esito dei plurimi e schiaccianti elementi raccolti dalle Fiamme gialle e posti in giusto “contradditorio” con la parte verificata, quest’ultima ha quindi deciso di addivenire alla puntuale ricostruzione svolta dai militari, effettuando il cd. “ravvedimento operoso speciale” in relazione alla totalità dei crediti di formazione 4.0 indebitamente fruiti. In sintesi a fronte di indebiti crediti d’imposta indebitamente fruiti, la società ha inteso pagare interamente il dovuto emerso dalla ricostruzione economico-finanziaria dei militari, versando con F24 oltre 600mila nelle casse dello Stato; così soddisfacendo interamente le giuste pretese erariali, nonché evitando risvolti penali in virtù di quanto previsto dal D.L. 34/2023.