Un inganno complesso: l’indagine sull’illecita commercializzazione di riso biologico mette a nudo un sistema fraudolento nella provincia di Pavia.
Pavia – Nell’ambito di una complessa indagine avviata da questa procura della Repubblica volta a verificare il rispetto delle norme inerenti alla produzione e commercializzazione sul territorio pavese di prodotti agricoli affidata all’azione congiunta della Guardia di Finanza e dell’Unità investigativa centrale del Dipartimento dell’ispettorato repressione frodi del Ministero dell’Agricoltura, nei giorni scorsi è stata data esecuzione a una importante attività di polizia giudiziaria finalizzata alla ricerca delle fonti di prova di un articolato sistema di frode che sarebbe stato commesso, in particolare, sulle produzioni risicole biologiche.
L’attività d’indagine ha avuto origine dall’analisi di specifici fattori di rischio e da approfonditi accertamenti svolti dal Dipartimento dell’ICQ sulle ultime annate delle produzioni di riso biologico nazionale, a partire dal 2021. Gli elementi raccolti, suffragati dagli approfondimenti eseguiti dai finanzieri del Nucleo di polizia Economico-Finanziaria, da successivi riscontri e analisi dei dati a disposizione in sinergia tra le due forze di polizia giudiziaria, hanno portato all’emissione di un decreto di perquisizione da parte della Procura della Repubblica, a carico di 14 aziende agricole che operano anche la coltivazione di riso biologico nella Provincia. L’intervento, che ha visto impegnati dalle prime luci dell’alba e ben oltre il tramonto, più di 100 uomini e donne tra ispettori del Dipartimento dell’ICQRF del Masaf e finanzieri del Nucleo PEF della Guardia di Finanza, era finalizzato a rinvenire e sequestrare eventuali prodotti fitosanitari ed erbicidi il cui utilizzo è vietato dalle norme regionali e nazionali.
Le attività di ricerca delle fonti di prova hanno permesso di evidenziare criticità rispetto alla conformità delle produzioni al metodo biologico ed al relativo iter di certificazione. Nel corso delle operazioni di polizia giudiziaria sono stati rinvenuti e sequestrati circa 11.500 litri di fitofarmaci e circa 450 quintali di fertilizzanti oltreché numerosissime confezioni vuote di prodotti fitosanitari in quanto già impiegate, documenti contabili ed extracontabili afferenti le condotte oggetto d’indagini.
Per determinare il livello di contaminazione delle coltivazioni che sarebbero state falsamente dichiarate come biologiche, il personale tecnico del Dipartimento dell’ICQRF ha eseguito il campionamento delle piante di riso coltivato sugli appezzamenti delle 14 aziende perquisite per le successive analisi specialistiche presso i laboratori ICQRF.