Le opposizioni a Palazzo Madama esultano. Alla Camera annullata la discussione sulla mozione di sfiducia in programma per oggi.
Roma – Sollecitate dalle opposizioni e non solo, presentate, poi sospese e infine consegnate: le dimissioni di Vittorio Sgarbi da sottosegretario alla Cultura sono ormai ufficiali e effettive, dopo che il Presidente della Repubblica le ha accettate. L’annuncio è stato fatto prima alla Camera, poi al Senato. A Palazzo Madama la comunicazione è stata salutata con un applauso dai banchi dell’opposizione.
Con la formalizzazione delle dimissioni, la Camera ha annullato la discussione della mozione di sfiducia individuale presentata dalle opposizioni nei confronti di Sgarbi. Era prevista all’ordine del giorno di oggi ma è ormai decaduta, dopo essere stata nel limbo per settimane. Decisiva è stata poi la delibera dell’Antitrust, resa nota con il conseguente primo annuncio delle dimissioni. Poi ribaltato all’improvviso dal critico d’arte, che di fatto aveva preso tempo in attesa del voto della mozione, alla fine calendarizzata per il 15 febbraio.
Dopo settimane di tira e molla, il critico d’arte si è quindi arreso e ha lasciato la poltrona di sottosegretario, come auspicato dal premier. Termina così la lunga telenovela sulla vicenda, anche se resta da vedere se Sgarbi presenterà il ricorso al Tar come aveva promesso giorni fa quando annunciava: “La mia agonia sarà lunga”.