Matrix M6 è un rivelatore di alta qualità, valutato e di facile impiego in tutte le condizioni del suolo specie se mineralizzato e con forte presenza di cocci.
Ciao a tutti amici e ben ritrovati. Questa settimana vogliamo proporvi la recensione di un metal detector che mantiene il suo fascino nonostante la casa produttrice sia chiusa, il White’s Matrix M6.
Questo detector è stato costruito per durare nel tempo con ottimi materiali anche se pesanti. Il suo peso infatti è di 1,96 kg. Funziona con 8 batterie ricaricabili da 1,5 V che ne garantiscono un’autonomia di circa 40 ore mentre la frequenza operativa si attesta a 14 kHz, ideale per ricerche di piccoli oggetti e non.
Il suo display è molto spartano ma preciso allo stesso tempo. Nella parte inferiore troviamo una tabella di valori ID che servono per darci un’idea di ciò che andremo a cercare. Nella parte superiore abbiamo un vero e proprio display diviso in tre parti: in alto a sinistra il valore numerico dell’oggetto rilevato, sul lato destro troveremo la dicitura in inglese del possibile materiale rilevato mentre, nella parte inferiore, diventerà evidente un rettangolo pieno che si posizionerà lungo la barra disegnata sotto.
Questa barretta oltre a indicare l’ID, sarà utile per verificare se il metal avrà agganciato il target e di quale tipologia. Facciamo un esempio: se il metal detector rileva una moneta con ID pari a 50 ma non è sicuro che sotto terra vi sia effettivamente una moneta, quel rettangolo sarà piccolo mentre se il metal è sicuro dell’oggetto rilevato, la barra sarà piena e più grande.
Per accendere il metal-detector basterà andare sul CASE e ruotare in senso orario la manopolina della SENS che oltre ad accendere il metal darà potenza alla macchina. Si consiglia ad utenti non esperti di portare il potenziometro sul triangolino disegnato in bianco che dà valore 90 perché una spinta più alta potrebbe rendere la macchina instabile.
Altro elemento importante è la discriminazione, anche qui il consiglio di ruotare la manopola in senso orario fino a portarla al primo triangolino e cioè una discriminazione un po’ più blanda mentre su terreni completamente contaminati si consiglia di portare la discriminazione al secondo triangolino.
Ultimo e non meno importante parametro da tenere a mente è il bilanciamento del terreno che si può effettuare in tre modalità: modalità Auto Track dove il metal detector continuerà a bilanciarsi in maniera automatica, modalità Beach che viene utilizzata soprattutto per ovviare la salinità delle spiagge, modalità Lock Track che va utilizzata su terreni con repentini cambi di mineralizzazione costante.
Abbiamo testato questo metal in varie situazioni anche perché è stata la nostra seconda macchina subito dopo l’inizio della passione per questo splendido hobby. Abbiamo avuto modo di utilizzarla per un annetto con ottimi risultati sia in termini di profondità che in termini di discriminazione.
È un vero peccato che questa azienda abbia cessato l’attività perché a parte il peso, effettivamente eccessivo, le macchine erano veramente eccezionali.
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