Massimo Bossetti a Belve Crime continua a definirsi innocente: “Indagini fatte con il cu..o”

L’operaio bergamasco torna in tv per approfondire con Francesca Fagnani la sua vicenda giudiziaria. E spara a zero sull’inchiesta.

Bollate (Milano) – Massimo Bossetti, condannato all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio, continua a proclamarsi innocente nell’intervista a Belve Crime con Francesca Fagnani, in onda questa sera su Rai2. Bossetti critica aspramente le indagini, definendole “fatte con il culo” e focalizzando i suoi dubbi sull’evidenza del DNA. Sostiene che il DNA nucleare, trovato sugli slip e sui leggings di Yara, sarebbe dovuto degradarsi in poche settimane, mentre il DNA mitocondriale, più resistente, non era presente, un’anomalia che considera “assurda”.

L’intervista nel carcere di Bollate

Fagnani lo incalza, sottolineando che il DNA nucleare, trovato in quantità significativa, è la prova forense che identifica univocamente una persona e che ha portato alla sua condanna definitiva nel 2018. Alla domanda diretta su come il suo DNA sia finito sugli indumenti di Yara, Bossetti risponde: “È quello che vorrei capire anche io”. L’intervista, registrata nel carcere di Bollate, rappresenta un confronto teso in cui Bossetti ribadisce la sua versione, nonostante le sentenze di Corte d’Assise, Appello e Cassazione abbiano confermato la sua colpevolezza, basandosi su un’indagine genetica senza precedenti che ha coinvolto oltre 25.000 prelievi.

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