La polizia di Sato, nel corso di una delicata e complessa attività d’indagine, ha arrestato un cittadino italiano originario di Como, ma domiciliato anche a Forte dei Marmi, per atti persecutori.
Massa Carrara – Contestualmente sono state raggiunte da altre misure cautelari, consistenti nel divieto di avvicinamento, altre otto persone coinvolte a vario titolo nell’attività criminale. L’attività investigativa, condotta dalla Squadra Mobile della Questura apuana, prende le mosse da alcune denunce di un giovane imprenditore massese e della sua compagna, che decidono di rivolgersi alla Polizia per chiedere aiuto, perché esasperati dall’essere continuamente spiati e seguiti, da soggetti, a loro ignoti, in ogni momento della loro vita.
Gli investigatori della squadra mobile, comprendendo immediatamente la gravità della situazione, fanno scattare nuovamente l’indagine a 360 gradi per ‘far luce’ su tutte le situazioni oggetto di denuncia. Il lavoro degli agenti è stato minuzioso: quattro mesi serrati di attività investigativa, condotta anche con le intercettazioni, aprono lo scenario su un mondo fatto di relazioni, anche con gente importante del mondo dei Vip con i quali l’imprenditore si era fatto fotografare ed era in contatto. Il soggetto era molto conosciuto nelle feste in Versilia, dove era di casa, soprattutto d’estate, quando si riunisce, per le vacanze, tutto il ‘jet set’ che conta nelle relazioni imprenditoriali e dove quest’ultimo aveva libero accesso.
Un primo arresto, effettuato sempre dalla squadra mobile apuana, aveva già evidenziato un comportamento ossessivo dell’uomo nei confronti delle vittime, giunto fino ai pedinamenti, e arrivando finanche alla collocazione di strumenti di rilevazione di posizione a bordo delle autovetture utilizzate dalla persona ‘spiata’. In alcune situazioni era arrivato a pagare persone che si erano introdotte nella proprietà delle ignare vittime per apporre gps alle autovetture o per mettere dello zucchero nel serbatoio di carburante del giovane imprenditore così da indurlo ad utilizzare l’auto dove sopra erano stati montati, abusivamente ed illegalmente, gli strumenti d’intercettazione. Gli accertamenti esperiti hanno evidenziato anche i collegamenti con un presunto investigatore privato di origini nordafricane il quale operava abusivamente (proprio perché non aveva alcun titolo professionale per esercitare) che avrebbe avuto il compito di controllare gli spostamenti dell’imprenditore massese.
Singolare scoperta fatta dagli investigatori, nel corso delle intercettazioni, è stata quella del sistematico ricorso a pratiche esoteriche di riti magici, interpellando per gli aiuti alcuni maghi dell’occulto (pagati con parcelle dai 2 mila fino a 200 mila euro) per propiziare un riavvicinamento negli affari con l’ex socio, scomodando finanche gli spiriti ancestrali, gli Orixas brasiliani, per realizzare il suo intento.
Durante il primo arresto la squadra mobile aveva anche rinvenuto nell’abitazione di Forte dei Marmi tutta un’ attrezzatura consistente in fascette di plastica, come quelle utilizzate dagli elettricisti, spray urticante. L’attività di polizia giudiziaria, coordinata dalla procura della Repubblica di Massa, ha consentito di identificare tutti i soggetti, che venivano assoldati dall’arrestato. Anche questa volta sono stati sequestrati tutti gli apparecchi telefonici cellulari e sistemi di videoripresa con cui venivano filmati tutti gli spostamenti delle vittime.
Il soggetto è stato tradotto presso il carcere di Como ed è stato posto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. In questi giorni verranno svolti gli interrogatori di garanzia dove gli indagati potranno chiarire la propria posizione nei fatti coinvolti.