L’uomo dai mille volti si sarebbe dato da fare con mestieri sempre diversi che avrebbe svolto però in maniera non adamantina. Sino a diventare un sorta di investigatore. E c’è pure chi gli ha dato credito nonostante l’assenza di titoli di polizia che abilitino lui, o chi per lui, a svolgere indagini. Vero o falso?
BRESSO (Milano) – La truffa è un reato che per essere consumato necessita di molta fantasia. E di un certo savoir faire, come dicono i francesi, ovvero di un misto di accortezza, tatto, suadente affabilità e affidabilità. Va da sé che truffatori si nasce, direbbe Totò, non si diventa. Chi non ricorda Carlo Ponzi, classe 1882, l’ideatore dello schema truffaldino che porta il suo nome, universalmente considerato uno dei più grandi impostori della storia americana?
Ebbene subito dopo Ponzi, in epoca moderna, ecco un altro italiano che avrebbe dato del filo da torcere alla polizia americana inventandosi, di sana pianta e dopo altre attività lucrose ma squisitamente inesistenti, un gruppo investigativo che si sarebbe occupato di grandi casi di cronaca nera. Il patron del sedicente Emme Team di Chicago sarebbe tale Mirko Zeppellini, 34 anni, nato forse a Parma ma vissuto a Bresso dove pare risieda ancora suo padre. Diversi anni fa sbarca negli Usa e da allora si rimbocca le maniche in diversi settori come cinema, musica, editoria e Dio sa cos’altro. L’ultima delle sue trovate sarebbe per l’appunto questa società di avvocati, esperti informatici e investigatori che, oltre ad occuparsi di Revenge Porn e stalking, avrebbe preso in carico famosi casi giudiziari italiani riuscendo a strappare la fiducia alle famiglie delle vittime a cui avrebbero promesso una svolta decisiva per conoscere la verità sulla morte dei loro congiunti.
Vero o falso? Zeppellini, in questo caso, si sarebbe trasformato nell’investigatore John Peschiera, il cognome, però, sarebbe quello della madre dunque perché cambiare identità? Ma di identità Mirko Zeppellini, o come caspita si chiama questo giovane diventato una sorta di Primula rossa, di identità ne avrebbe cambiate più di una diventando, di volta in volta, John Kaylin o Henry Iovine, a seconda del comparto merceologico di cui si diceva titolare. Mirko Zeppellini, alias John Peschiera, sarebbe stato ospite di un penitenziario americano per 15 mesi dove avrebbe scontato una condanna per frode bancaria e riciclaggio.
Vero o falso? E che dire del kolossal mai realizzato sulle Foibe di Tito, da girare a Trieste, che avrebbe dovuto avere prima come protagonista e poi come produttore addirittura il buon Enzo Iachetti ed altri nomi altisonanti delle fiction nostrane? :
”Lo conosco benissimo – ha detto Iachetti davanti alle telecamere de Le iene – si spaccia per un americano con il nome di John Kaylin ma è italianissimo, mi ha preso per i fondelli con la scusa di quel film mai realizzato. Sembrava che conoscesse tutto il mondo del cinema a stelle e strisce, millantava mille amicizie, poi è sparito…”.
Dunque, secondo Le Iene Mirko Zeppellini, alias John Peschiera, avrebbe assunto nel tempo molteplici false identità per riuscire a condurre i suoi affari non solo nel mondo del cinema, ma anche in quello della cronaca nera. Ma la società Emme Team ha sempre negato tali ricostruzioni, respingendo i sospetti e le accuse secondo le quali il gruppo avrebbe truffato persone piuttosto rivendicando la collaborazione alle indagini.
Ma come avrebbe fatto il nostro uomo ad entrare in casi giudiziari come quelli dell’omicidio di Marco Vannini, il suicidio di Tiziana Cantone, le strane morti di Mario Biondo, Gianmarco Pozzi e David Rossi? Davvero avrebbe dato una svolta alle inchieste grazie all’alta tecnologia di cui dispone il gruppo come controlli ottici via satellite, intercettazioni ambientali e telefoniche, programmi di pulizia di registrazioni audio e altre diavolerie? Vero o falso che anche qualche Pm sarebbe caduto, in buona fede, in certe controdeduzioni investigative del gruppo americano arrivando addirittura, in certi casi, a riaprire le indagini? Se cosi fosse come hanno fatto? Basterebbe sapere se Mirko Zeppellini, o come caspita si chiama, sia in possesso o meno di titoli di polizia in grado di abilitarlo a svolgere investigazioni per nome e conto di persone offese:
“In caso di investigatori privati occorre specifica licenza prefettizia – conclude l’avvocato Christian Petrina, esperto in diritto militare – in caso di ausiliario di polizia giudiziaria è il Pm che provvede alla nomina. Anche per svolgere indagini di parte sono necessarie autorizzazioni specifiche”.