Marcello Viola, il procuratore che scuote Milano

Il procuratore siciliano, in carica dal 2022, sta coordinando indagini su urbanistica, curve calcistiche, sfruttamento del lavoro e big tech. Un’azione investigativa che tocca diversi centri di potere del capoluogo lombardo.

Milano – Marcello Viola, classe 1957, è il primo procuratore di Milano che non è cresciuto professionalmente negli uffici del Palazzo di giustizia lombardo. Originario di Caltanisetta, in magistratura dal 1981, ha costruito la sua carriera prima come pubblico ministero a Palermo nella lotta a Cosa Nostra, poi come procuratore a Trapani, fino ad arrivare a Firenze dove ha ricoperto il ruolo di procuratore generale fino al 2022.

Il “Papa straniero” alla guida della Procura

Il suo arrivo a Milano ha segnato una svolta dopo i periodi travagliati che avevano caratterizzato la Procura meneghina. Nel 2015, anno di Expo, l’ufficio era stato teatro di uno scontro epocale tra il procuratore Edmondo Bruti Liberati e l’aggiunto Alfredo Robledo, con quest’ultimo che accusava il capo di non indagare a sufficienza sugli appalti dell’Esposizione universale. Una faida che aveva spaccato in due la Procura, fino all’arrivo di Francesco Greco e poi, dal 2022, di Viola, nominato dal Csm.

L’inchiesta sull’urbanistica milanese

Le indagini sulla gestione dell’urbanistica milanese rappresentano uno dei filoni più significativi dell’attività della Procura guidata da Viola. Le indagini, coordinate dalla procuratrice aggiunta Tiziana Siciliano – magistrato di lungo corso a Milano – e condotte dal pool di pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, hanno le loro radici in esposti presentati anni fa da residenti che si ritenevano danneggiati dalle nuove torri costruite al posto di aree dismesse.

Procura di Milano
Procura di Milano

Gli esposti su presunti abusi edilizi non sono finiti in un cassetto ma hanno dato il via a indagini certosine che, attraverso il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza, hanno messo sotto scacco il business miliardario del mattone milanese. Nel decreto di perquisizione, i pm evidenziano la “degenerazione della gestione urbanistica dell’amministrazione comunale di Milano i cui uffici, piuttosto che presidio di tutela dell’interesse pubblico e centro della pianificazione urbanistica sono stati asserviti alle utilità di una cerchia ristretta ed elitaria di soggetti privati”.

I protagonisti dell’inchiesta urbanistica

L’inchiesta ha coinvolto figure di primo piano del panorama milanese. Tra gli indagati figurano il sindaco Giuseppe Sala, l’archistar Stefano Boeri e altri protagonisti del mondo dell’edilizia e dell’urbanistica. Le chat finite nel mirino degli investigatori rivelano un sistema che i pm descrivono come “un Pgt ombra e con alte parcelle”, riferendosi al Piano di governo del territorio.

Beppe Sala
Il sindaco di Milano Beppe Sala

Stefano Boeri, progettista del celebre Bosco Verticale, è nuovamente indagato per diversi progetti tra cui il Pirellino, la Beic e il Bosconavigli. Il suo nome è emerso in conversazioni con altri protagonisti dell’inchiesta, incluse chat con il sindaco Sala e altri operatori del settore.

Il mondo del lusso e lo sfruttamento del lavoro

Parallelamente all’inchiesta urbanistica, la Procura di Milano ha messo sotto i riflettori il mondo del lusso e lo sfruttamento dietro il made in Italy. Le indagini, coordinate dal pm Paolo Storari, hanno portato all’amministrazione giudiziaria nei confronti di Loro Piana, dopo provvedimenti analoghi adottati nei confronti di Armani, Dior e Alviero Martini spa.

I procedimenti nei confronti di questi ultimi si sono “tutti conclusi positivamente con la revoca della misura”, dopo percorsi virtuosi di bonifica. Le inchieste sul caporalato nella logistica e nei trasporti hanno consentito di recuperare somme milionarie e di mettere in regola migliaia di lavoratori. Anche Amazon è finita nel mirino per una presunta maxi-frode fiscale.

Le curve di San Siro e gli ultras

Un altro filone investigativo ha riguardato gli affari sporchi della galassia ultras di Inter e Milan, con indagini sulla gestione delle curve di San Siro e sui business illegali legati al mondo del calcio.

Inchiesta sugli Ultras

L’inchiesta ha portato a operazioni di “pulizia” nelle curve e nei club, evidenziando i legami tra tifoserie organizzate e attività criminali.

Big tech e fisco

La Procura di Milano ha esteso la sua azione investigativa anche al mondo delle big tech e ai loro rapporti con il fisco italiano. Questo filone di indagini si inserisce nel più ampio quadro delle verifiche sui colossi tecnologici internazionali e sui loro meccanismi di ottimizzazione fiscale.

Un nuovo approccio investigativo

L’arrivo di Viola ha coinciso con un approccio investigativo che non si limita a singoli episodi ma mira a comprendere i sistemi di potere che operano nella capitale economica italiana. Le inchieste in corso toccano diversi settori strategici: dall’urbanistica al lavoro, dallo sport alla tecnologia, disegnando un quadro complesso delle dinamiche di potere milanesi.

Il procuratore siciliano, forte della sua esperienza nella lotta alla mafia, sembra aver applicato a Milano un metodo investigativo che punta a smascherare i meccanismi sistemici di distorsione della legalità. Un approccio che sta producendo risultati significativi ma che sta anche scuotendo equilibri consolidati nel mondo economico e politico della città.

L’attività della Procura di Milano sotto la guida di Viola sta disegnando un nuovo panorama investigativo che promette di avere ripercussioni significative sui centri di potere del capoluogo lombardo, dalla politica all’economia, dallo sport alla cultura.

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