Il testimone l’avrebbe notata in un’area di servizio dell’A21, forse in compagnia di un camionista. Dopo l’avvistamento non ha chiamato i carabinieri ma il datore di lavoro della cameriera, indagato per la sua scomparsa.
SUSA (Torino) – Ci sarebbe un testimone, la cui attendibilità andrà verificata dagli inquirenti, che afferma di aver visto Mara Favro il 22 aprile scorso in un autogrill. L’uomo, subito dopo l’avvistamento, avrebbe chiamato il datore di lavoro della donna scomparsa l’8 marzo per poi avvisare anche il fratello Fabrizio Favro.
Il testimone oculare è stato raggiunto da un inviato di Chi l’ha Visto? ma la sua versione dei fatti, per lo meno quelli riferiti alla stampa, non sembra poggiare su basi concrete:
” Era accompagnata da un tizio e mi sembrava un camionista insieme a lei –ha raccontato l’uomo di 50 anni – Mara la conosco dalle scuole medie. Il 29 giugno sono andato in caserma a Susa mi hanno chiesto se la mia prima versione fosse vera, io l’ho confermata, l’ho vista il 22 aprile in autogrill. Per falsa testimonianza rischierei penalmente, ma io l’ho vista. Non credo più all’allontanamento volontario, se è viva potrebbe essere con qualcuno contro la sua volontà“.
Più esattamente l’autogrill di cui trattasi sarebbe quello di Crocetta Sud, sull’autostrada A21 Torino-Piacenza-Brescia al km 48 in direzione Brescia, tra l’uscita Asti Est e l’uscita Felizzano, paese che si trova grosso modo fra Asti e Alessandria. Il luogo, come altre zone di parcheggio, è molto frequentato da camionisti. E il particolare che Mara Favro si trovasse in compagnia di un camionista polacco il giorno della sua sparizione era già venuto fuori ma senza riscontri:” La prima persona che ho chiamato dopo l’avvistamento di Mara è stato Luca, il datore di lavoro della donna – aggiunge il testimone – e poi suo fratello Fabrizio…”.
E qui qualche dubbio sorge: perché non chiamare immediatamente i carabinieri? Perché chiamare l’amico Luca, ovvero Vincenzo Milione, per altro indagato, cosa nota a tutti? Il fratello di Mara, risentito, avrebbe risposto all’uomo senza mezzi termini: ”Sai che è scomparsa e invece di dirlo a me lo dici al datore di lavoro? – avrebbe detto al telefono Fabrizio Favro – Mi sembra che all’epoca fosse già venuta fuori tutta la storia”. Poi la situazione si complica tanto che lo stesso Milione smentiva il testimone, che lo aveva accusato di tenersi per sé la notizia dell’avvistamento di Mara per poi riferirla ai giornalisti di Rai 3, raccontando un’altra versione dei fatti, sempre ai microfoni di Chi la Visto?:
” La prima cosa che ho fatto è stata quella di chiamare i carabinieri – dice il gestore della pizzeria di Chiomonte – Io me l’immagino viva, magari con una parrucca, che si sta godendo lo spettacolo della considerazione, perché Mara non era una persona considerata. Si sentiva sola. Questo me lo diceva lei. Chiedeva mille volte scusa per attirare l’attenzione. Una persona normale la troveresti dal parrucchiere, dal fruttivendolo o in chiesa. Invece Mara sappiamo che aveva una doppia vita, una doppia personalità. Sappiamo che le donne hanno una marcia in più, io se dovessi nascondermi dovrei fare dei reati per mantenermi, una donna invece può farsi mantenere, nel caso di Mara magari anche da un vecchio cliente. Se è viva come penso io le chiedo di tornare a casa, ho io il danno”.
In poche parole Milione, che rimane indagato per omicidio e occultamento di cadavere insieme all’ex pizzaiolo Cosimo Esposito, torna a parlare della doppia vita della donna, mamma di una bambina di 9 anni, che attraverso chat e siti di incontri avrebbe conosciuto molte persone con le quali si sarebbe accompagnata. Fra queste, afferma Milione, ci potrebbe essere quella persona vista dal testimone in autogrill. Certo è che a pensare male quanto riferito dal presunto compagno di scuola di Mara Favro potrebbe essere anche un depistaggio. Una messinscena per allontanare i sospetti dai due indagati o, per lo meno, dal datore di lavoro della donna sparita nel nulla. C’è da dire anche che i camionisti sono restii a far salire qualcuno a bordo pena forti sanzioni per la presenza di terzi non dipendenti della ditta di trasporti. A parte i motivi di sicurezza che vietano di trasportare persone sconosciute.