Sono state elevate sanzioni fino a 11.700 euro, un clandestino è stato espulso e sono state avviate segnalazioni per violazioni amministrative e fiscali.
Chieti – Il Comando Provinciale ha eseguito una serie di controlli nei confronti di diverse attività commerciali, in particolare del settore della ristorazione, dei bar e degli autolavaggi, accertando l’impiego di manodopera in nero, con l’avvio della procedura per l’irrogazione di una sanzione pecuniaria. La “maxi-sanzione” è prevista da 1.950 a 11.700 euro per ciascun lavoratore irregolare.
In particolare, per quattro attività è stato richiesto all’Ispettorato Territoriale del Lavoro il provvedimento di sospensione dell’esercizio, per aver impiegato irregolarmente il 10% in più del totale dei lavoratori assunti.
In uno di questi contesti, è stato identificato, inoltre, un lavoratore clandestino, a cui è stata data esecuzione al decreto di espulsione dal territorio dello Stato. Il titolare della ditta, dunque, è stato deferito all’A.G. teatina per il reato di assunzione di lavoratori stranieri privi di regolare permesso di soggiorno.
Durante i controlli i finanzieri hanno inoltre riscontrato, in più ambiti, varie irregolarità sulle comunicazioni presentate agli organi competenti, come SCIA, agibilità, e autorizzazioni sanitarie, e sono state constatate due infrazioni dell’obbligo di emissione di scontrini fiscali.