Mafie, Melillo: le organizzazioni criminali si integrano su scala globale

Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia intervenendo alla presentazione del calendario istituzionale per il 2025 della Dia a Roma.

Roma – “Tutto ciò che cerchiamo di difendere è un patrimonio che non ci è stato dato una volta per tutte, ma va convintamente e tenacemente difeso perché è un patrimonio culturale che si aggrega intorno a idee fondamentali: l’indipendenza del pm, il riconoscimento della necessità che fenomeni complessi hanno bisogno di modelli organizzativi e metodo di lavoro adeguati alla complessità”. Lo ha detto il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo, Giovanni Melillo, intervenendo alla presentazione del calendario istituzionale per il 2025 della Direzione investigativa antimafia, in corso a Roma.

In tal senso Melillo ha spiegato che oggi “abbiamo squadre investigative comuni con Argentina, Brasile, Ecuador, Colombia. Questo – dice – Nessun Paese può pensare di farcela da solo perché i mercati di stupefacenti, riciclaggio, rivelano che le organizzazioni criminali vanno integrandosi su scala globale”.
Poi ha sottolineato: “Oggi, a distanza di 45 anni dalla sua morte, dobbiamo ancora tanto a Boris Giuliano, un vicequestore in grado di costruire ponti per altri neanche immaginabili. Molto è cambiato ma alcune cose non mutano e che dovrebbero essere ricordate soprattutto da quanti fanno della giustizia un terreno di polemiche acri e logoranti”.

E ancora, “spero che un giorno la città di Milano voglia dedicare il palazzo di giustizia a Giorgio
Ambrosoli
,
una persona a cui questo Paese deve molto”, ha detto il procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo. L’11 luglio scorso Milano ha ricordato l’avvocato Ambrosoli nel quarantacinquesimo anniversario del suo assassinio. E’ stata così onorata la memoria di Ambrosoli, nominato commissario liquidatore della Banca Privata Italiana e delle attività finanziarie del banchiere Michele Sindona, assassinato proprio l’11 luglio del 1979 da un sicario ingaggiato dallo stesso Sindona.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa