Mafia, Russo: “raccapriccianti messaggi in ricordo di Riina, magistratura intervenga”

Il senatore di Fratelli d’Italia interviene: “Ferma condanna per tale delirio apologetico, frutto di inveterate incrostazioni sub-culturali”.

Roma – “L’anniversario della morte di Totò Riina deve essere un’occasione di riflessione per noi tutti: memento e monito. Memento, ricordo, perché rimangano indelebili nella nostra memoria le stragi e i fiumi di sangue versati da uno dei boss più crudeli e spietati di Cosa nostra. Monito, perché sia chiaro a tutti che lo Stato non abbassa mai la guardia e sconfigge sempre coloro che attentano alle sue fondamenta, i cui pilastri reggono la legge, il diritto, la giustizia, la libertà. Constato con grande amarezza che in un post commemorativo pubblicato su un social dal figlio di Riina, alcuni internauti abbiano lasciato commenti che non esito a definire raccapriccianti, nei quali vengono esaltate delle improbabili qualità umane di ‘Totò ‘u Curtu’”. Lo dichiara il senatore Raoul Russo, componente la Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali.

Il senatore di Fratelli d’Italia fa riferimento al caso del terzogenito del boss mafioso siciliano Totò Riina che ha reso omaggio al padre con due post pubblicati ieri su Instagram e Facebook nel giorno dell’anniversario della sua morte, avvenuta il 17 novembre 2017. Salvuccio Riina, 47 anni, ha condiviso una foto incorniciata del “capo dei capi” di Corleone, accanto alla quale spicca un vaso contenente due rose rosse. “Lui ha vissuto, vive e vivrà sempre in Noi e con Noi”, scrive.

La replica di Colosimo a Riina Jr

Post che ha ricevuto like e numerosi commenti di approvazione. “Non può che esservi ferma condanna da parte mia a tale delirio apologetico, – aggiunge – frutto di inveterate incrostazioni sub-culturali e auspico che la magistratura avvii un’indagine sugli autori di questi messaggi offensivi della memoria dei caduti per mano mafiosa. Il nostro impegno in materia di legalità e di contrasto alle mafie, ha una sola direzione: quella dello Stato e delle sue leggi”.

Commenti che hanno scatenato la polemica, tanto che sulla vicenda è intervenuta la presidente della commissione Antimafia, Chiara Colosimo (Fdi): “Lo Stato ha vinto, Riina ha perso. Un uomo che si è contraddistinto per ferocia e malvagità; ha seminato tanto di quel sangue che nessuna ‘nostalgia’ potrà mai cancellare. ‘Totò è stato battuto’; e di lui non resta che il ricordo di un uomo in fuga, solo e braccato, che alla fine si è dovuto arrendere alla morsa degli inquirenti e delle forze dell’ordine che gli davano la caccia”, scrive su X.

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