Figura chiave dell’inchiesta Hydra, per il 77enne residente ad Abbiategrasso i magistrati avevano chiesto il carcere già un anno fa. Ora c’è l’ok del Riesame.
Milano – “Zio Paolo”, alias Paolo Errante Parrino, l’uomo che secondo i magistrati della Dda milanese sarebbe stato il referente di Matteo Messina Denaro in Lombardia, può andare in carcere. Lo ha deciso il tribunale del Riesame accogliendo il ricorso degli inquirenti che già un anno fa ne avevano chiesto l’arresto, trovando però l’opposizione del Gip.
Parrino, 77 anni, è una figura chiave dell’inchiesta Hydra, che ipotizzava un’alleanza tra Cosa Nostra, ‘Ndrangheta e Camorra in Lombardia. Cugino del marito di Bice Messina Denaro, sorella del boss di Castelvetrano, vive da anni ad Abbiategrasso, dove è sottoposto a soggiorno obbligato a seguito di una condanna per mafia risalente agli anni ’90. Da allora non ha più lasciato la città, e la sua famiglia gestisce un pub, più volte finito sotto indagine.
Nelle intercettazioni, esponenti della ‘ndrangheta milanese lo chiamano “Zio Paolo”. Sebbene la richiesta di carcerazione non sia ancora esecutiva, Errante Parrino può opporsi. Il nodo della questione tra Gip e Pm riguarda la prova che il 77enne abbia mantenuto rapporti di affiliazione con il mandamento di Castelvetrano anche dopo la condanna del 1997.
Secondo la DDA e il Riesame, ci sarebbero prove sufficienti per dimostrare la continuità di tali legami. In particolare, Errante Parrino avrebbe trasportato in Sicilia la salma di Gaspare Allegra, nipote di Messina Denaro, morto nel 2021 in un incidente in montagna. Allegra era talmente importante per l’ex latitante che, al momento dell’arresto, Messina Denaro portava la sua foto nel portafoglio.