Blitz contro il clan Pillera-Puntina, indagati parenti stretti di Giacomo Maurizio Ieni. Tra le accuse, estorsione aggravata dal metodo mafioso, usura e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Catania – Diciotto persone sono state indagate per detenzione e porto abusivi di armi da fuoco, estorsione aggravata dal metodo mafioso, usura, trasferimento fraudolento di valori, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravata dalle armi, nonché di detenzione e di spaccio di droga. A eseguire le misure cautelari i poliziotti della Squadra mobile di Catania. Decine di agenti hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito di un’inchiesta, coordinata dalla Dda, sugli interessi criminali di soggetti legati, anche da vincoli di sangue, a Giacomo Maurizio Ieni, morto in carcere nel maggio scorso .
Le indagini hanno permesso di documentare come alcuni degli indagati, affiliati alla cosca Pillera-Puntina, nella gestione degli “affari di famiglia”, avrebbero continuato a riscuotere un’estorsione periodica da noti imprenditori catanesi, operanti nel settore dei trasporti e della logistica, nei periodi delle festività natalizie e pasquali per poter mantenere la famigerata protezione necessaria.
Inoltre, durante il resto dell’anno, imponevano tassi di sconto considerevoli e fuori mercato su capi di abbigliamento di marca ai danni di titolari di noti e rinomati negozi di Catania.
In tale contesto l’associazione criminale si occupava anche della gestione del traffico di sostanze stupefacenti. Il business messo in piedi sarebbe stato strutturato sull’acquisto all’ingrosso della droga, dalla Calabria per la cocaina e dalla Spagna per la marijuana, e la successiva vendita al dettaglio ai responsabili delle piazze catanesi e non solo.
E’ emerso che Dario Giuseppe Antonio Ieni, subentrato nella gestione degli affari di famiglia a Giacomo Maurizio Ieni, storico affiliato alla cosca Pillera-Puntina, stesse continuando a riscuotere un’estorsione periodica a noti imprenditori catanesi, operanti nel settore dei trasporti e della logistica. In occasione delle festività di Natale e Pasqua, Ieni avrebbe inviato Giovanni Ruggeri a riscuotere una tassa estorsiva semestrale pari a 4.000 euro. Altre le attività imprenditoriali taglieggiate, con lo stesso metodo, dalle quali stretti congiunti di Ieni avrebbero ricevuto entrate fisse: alcune nella forma tradizionale, con il pagamento periodico di denaro per ottenere la ‘protezione’, altre tramite imposizione di tassi di sconto fuori mercato, in qualunque stagione dell’anno, su capi di abbigliamento di marca, il tutto ai danni di titolari di noti negozi catanesi.
In questa cornice, si è indagato a fondo su tutti gli altri affari illeciti della famiglia Ieni, in particolare su quello del traffico di droga, della cui gestione si sarebbe occupato l’altro figlio, Francesco, inteso u’ Castoru. Il business messo in piedi sarebbe stato strutturato non tanto sulla gestione diretta di una piazza di spaccio, quanto sull’approvvigionamento, mediante un lucroso network che avrebbe previsto l’acquisto all’ingrosso della droga, dalla Calabria per la cocaina e dalla Spagna per la marijuana, e la successiva vendita al dettaglio ai responsabili delle piazze catanesi e non solo. Gli investigatori hanno ipotizzato interessi economici del gruppo criminale con esponenti dei Cappello-Bonaccorsi e del gruppo Nizza, facente parte della famiglia di Cosa Nostra Santapaola- Ercolano.
Infine, le indagini hanno appurato come in capo al defunto Giacomo Maurizio Ieni fosse da ricondurre la ‘contitolarità’ di un esercizio commerciale di ristorazione e somministrazione di bevande. Il gip ha disposto, per 14 indagati la misura cautelare della custodia in carcere e per i 4 restanti quella degli arresti domiciliari.
Per 14 persone il Giudice ha disposto la custodia in carcere e per i 4 restanti, la misura degli arresti domiciliari. All’operazione “Doppio petto” hanno partecipato anche la Squadra mobile di Messina, il Reparto prevenzione crimine della Sicilia orientale e la Polizia scientifica.
I nomi degli arrestati: Italo Andrea Abbratuzzato, 49 anni; Riccardo Romano Di Mauro, 61 anni; Orazio Finocchiaro, 51 anni; Dario Giuseppe Antonio Ieni, 31 anni; Francesco Ieni, 41 anni; Giuseppe Longo, 45 anni; Francesco Magrì, 52 anni; Graziella Loredana Nicolosi, 45 anni; Rosario Platania, 36 anni; Giuseppe Raneri, 51 anni; Giuseppe Russo, 24 anni; Massimo Spina, 56 anni; Giuseppe Varoncelli, 45 anni; Francesca Viglianesi, 70 anni; Stella Mannino, 58 anni; Helmi Toui, 35 anni; Claudio Natalizio Minnella, 57 anni; Enrico Cristaldi, 57 anni.