Villa Pamphili

Madre e neonata trovate morte a Villa Pamphili, l’autopsia: “Escluso l’uso di eroina”

Dai primi risultati dell’autopsia non emergono tracce delle droghe comuni nel corpo della donna. Proseguono gli accertamenti su droghe sintetiche e l’identificazione tramite Dna e impronte.

Roma – Non avrebbe assunto eroina o altre droghe d’uso comune la giovane donna trovata morta sabato pomeriggio a Villa Pamphili, a poca distanza dal corpo della sua bambina di appena sei mesi. Lo rivelano le prime analisi tossicologiche effettuate nell’ambito dell’autopsia, i cui risultati preliminari sono stati anticipati da alcune testate giornalistiche nella giornata di oggi.

Proseguono gli esami su sostanze sintetiche

I test tossicologici, però, non si fermano qui. Gli specialisti dell’Istituto di medicina legale effettueranno ulteriori analisi approfondite per escludere la presenza nel corpo della donna di droghe sintetiche o altre sostanze psicoattive non comuni. La vittima, che secondo i primi rilievi avrebbe circa 30 anni, non aveva con sé documenti di identità e non è stata ancora identificata.

Impronte e Dna inviati alle banche dati internazionali

Nel frattempo, gli inquirenti hanno provveduto a inviare le impronte digitali e il profilo genetico della donna alle principali banche dati internazionali, nella speranza di risalire al nome e all’origine della madre e della neonata. La tragedia, che ha profondamente colpito l’opinione pubblica, resta ancora avvolta nel mistero, mentre si lavora per chiarire le cause del decesso e ricostruire gli ultimi movimenti delle due vittime.

Una vicenda ancora senza volto né spiegazione

Nessuna segnalazione di scomparsa sembra al momento collegarsi al profilo della donna. Le indagini, coordinate dalla Procura di Roma, proseguono a ritmo serrato con l’obiettivo di dare un’identità alle due vittime e fare luce sulle circostanze che le hanno condotte alla morte in uno dei parchi più noti della capitale.

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