“L’unico sbirro buono è lo sbirro morto”: nei guai 3 studentesse di un collettivo trans-femminista padovano

Identificate dalla Digos. Il 24 novembre esposero scritte anche contro gli antiabortisti: “Le sedi Pro Vita si chiudono col fuoco ma coi Pro Vita dentro”.

Padova – Le indagini condotte dalla D.I.G.O.S. della Questura di Padova hanno portato all’identificazione di tre giovani attiviste del collettivo antagonista trans-femminista “Squeert”, riconducibile al Centro Sociale Pedro, accusate di danneggiamento aggravato e vilipendio alla Polizia. Gli episodi risalgono alla serata del 24 novembre, quando sono comparse scritte e striscioni di contenuto violento e offensivo nei pressi della Questura e in diverse zone del centro storico di Padova.

Tra le frasi incriminate, spiccano espressioni come “L’unico sbirro buono è lo sbirro morto” e “Le sedi Pro Vita si chiudono col fuoco ma coi Pro Vita dentro”, vergate con vernice spray di colore nero e rosso, accompagnate da simboli riconducibili all’ideologia del collettivo. Le scritte hanno suscitato allarme per il loro carattere radicale e violento, spingendo gli inquirenti ad avviare indagini approfondite.

Grazie all’analisi delle immagini di videosorveglianza cittadina e privata, nonché ad attività tecniche e servizi di osservazione mirati, è stato possibile identificare con certezza le tre indagate, due delle quali studentesse universitarie. Il Questore di Padova, Marco Odorisio, ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dalla Polizia, ribadendo che “la morte non si augura nemmeno al peggior nemico.”

Oltre ai decreti di perquisizione emessi dalla Procura della Repubblica, alle tre attiviste è stato notificato l’Avviso Orale, una misura di prevenzione volta a monitorare e dissuadere comportamenti futuri simili. Le autorità continuano a mantenere alta l’attenzione nei confronti delle compagini antagoniste locali, con l’obiettivo di prevenire ulteriori episodi di violenza o incitazione all’odio.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa