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L’ultima trovata di Trump per aizzare le folle? Le Bibbie “God Bless the Usa”

Prima le t-shirt e le tazze con la foto segnaletica del suo arresto poi il lancio della sua prima collezione di sneakers. Ora il libro sacro.

New York – Prima le t-shirt e le tazze con la foto segnaletica del suo arresto scattata nella prigione di Atlanta, che in due giorni ha fruttato ben 7 milioni di euro. Poi il lancio della sua prima collezione di scarpe da ginnastica, disponibile sul sito GetTrumpSneakers.com, che ha subito sbancato tanto da mandare sold out nel giro di poche ore il modello “The Never Surrender High-Tops”, definito nella descrizione “audace, dorato e resistente, proprio come il presidente Trump”. Una scarpa in edizione limitata – soltanto 1000 pezzi -, in vendita a ben 399 dollari.

E ora, The Donald si lancia in una nuova avventura per risanare le sue casse e quelle del partito repubblicano, piegate dalle sempre più elevate spese legali dell’ex presidente. E approfitta della settimana santa per vendere le bibbie ‘God Bless the Usa’, nome ispirato alla musica del cantante country Lee Greenwood che accompagna Trump ogni volta che sale sul palco in uno dei suoi comizi. Capace di idee commerciali – spesso bizzarre – l’ex presidente Usa che torna in corsa alle elezioni è capace di monetizzare qualcunque cosa.

Per la non indifferente cifra di 59,99 dollari, le bibbie offerte dal tycoon contengono anche la costituzione americana, la carta dei diritti, il Pledge of Alliance (il giuramento di fedeltà alla bandiera degli Stati Uniti) e la dichiarazione di indipendenza. “Facciamo tornare l’America a pregare”, dice Trump nel video promozionale postato sul suo social Truth. “Tutti dovrebbero avere la bibbia in casa. E’ il mio libro preferito”, aggiunge l’ex presidente attirandosi l’ira dei cristiani d’America, già critici nei confronti dell’ex presidente che nei giorni è tornato a paragonare il calvario di Gesù alle sue vicissitudini giudiziarie.

Molte naturalmente le reazioni alla nuova iniziativa commerciale con critiche anche dall’interno del partito repubblicano. “Vedere un potenziale dittatore incriminato vendere Bibbie patriottiche offre un parallelo con la Settimana santa ma non con Gesù” ha detto il reverendo Nathan Empsall di “Faithfull America” mentre Tara Setmayer, consigliere del “The Lincoln Project”, gruppo di repubblicani anti Trump parla di una “truffa blasfema”. Ironia al veleno anche dall’ex deputata Liz Cheney acerrima nemica dell’ex presidente che su X scrive: “Buona Settimana Santa Donald. Invece di vendere Bibbie, dovresti acquistarne una”, e gli chiede di andare a rileggere il Decalogo là dove nel Libro dell’Esodo condanna l’adulterio.

Dalla vendita delle bibbie, Trump incasserà – secondo indiscrezioni – delle royalty sugli acquisti, in un’intesa apparentemente simile a quella per le sneaker ‘Never Surrender’ in vendita per 399 dollari. Dietro a tutti e due gli accordi c’è CIC Ventures che, sotto licenza a pagamento, può usare il nome e l’immagine di Trump.

Le bibbie ‘God Bless The Usa’ sono l’ennesima avventura imprenditoriale dell’ex presidente. Prima di scendere in campo in politica, Trump aveva sponsorizzato bistecche e vodka con il suo nome, ma anche un’università. Avventure continuate anche prima o dopo la Casa Bianca con il lancio di NTF, non fungibile token, e di magliette e tazze con la sua foto segnaletica scattata per l’incriminazione in Georgia per il suo tentativo di sovvertire il risultato elettorale.

A poche ore dalla diffusione dell’immagine, il team di Trump aveva stampato su T-shirt, mug, sticker e porta bevande la foto segnaletica dell’ex presidente repubblicano, diventata un simbolo della sua corsa alla Casa Bianca. Nella foto il magnate 77enne guarda verso l’obiettivo con uno sguardo corrucciato e di sfida ed è accompagnata dalla scritta: “Mai arrendersi!”.

E ancora, le sue sneakers andate a ruba in poche ore nonostante il costo elevato del modello “The Never Surrender High-Tops”. In ogni caso, per tutti coloro che sono intenzionati a spendere cifre più ragionevoli, il sito mette a disposizione le cosiddette “POTUS 45”, il modello decorato con il numero 45, che celebra il fatto che Trump sia stato il quarantacinquesimo presidente degli Stati Uniti. In alternativa, è possibile acquistare acqua di colonia e profumi alla modica cifra di 100 dollari.

Ma quello delle trovate pubblicitarie deve essere un vizio made in America. Anche l’attuale presidente Joe Biden sta traendo più di metà dei suoi introiti legati a gadget pubblicitari da un meme, una battuta inventata contro di lui dai rivali repubblicani — “Let’s Go Brandon”, che in codice significa “Fuck Joe Biden” — sviluppata ulteriormente dalla propaganda cinese (disegni post-apocalittici che rappresentavano Biden con occhi infuocati postati su Weibo dall’illustratore Yang Guan).

La Casa Bianca lo ha trasformato in “Dark Brandon”, un Biden con occhi laser e sorriso machiavellico, una specie di supereroe che gioca sulle paure dei repubblicani. Il presidente ha postato una foto su Twitter in cui beve dalla tazza con l’immagine di Dark Brandon: “Mi piace il caffé nero”.

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