Nel 2020 cadrà il centenario della nascita di Antonino Caponnetto. Da qui l'importanza di concentrarsi quest’anno su diverse questioni che verranno affrontate oggi in un incontro dal sostituto procuratore nazionale antimafia Cesare Sirignano e dal Presidente della Fondazione Caponnetto Salvatore Calleri.
ANALISI ITALIA 2020
Il 2020 per la lotta alla mafia in Italia sarà un anno cruciale.
Il 2020 sarà l’anno in cui si verificherà l’effettiva volontà di combattere la mafia. Il 2019 ha visto la messa in discussione, de facto, del doppio binario e l’avanzata culturale dei pro mafia. Situazione bilanciata dall’ultima operazione della procura di Catanzaro che ha colpito i clan calabresi in modo duro
Il doppio binario è stato messo in discussione con la sentenza della Cedu sull’ergastolo ostativo e la successiva sentenza della Corte Costituzionale sui permessi premio che hanno aperto la prima breccia nella nostra legislazione, ridando voce a chi intende rimettere in discussione l’intero impianto antimafia. La Fondazione Caponnetto teme che possano essere attaccati altri pezzi della normativa quali il 41bis, le interdittive alle imprese mafiose e altri strumenti importanti quali gli scioglimenti dei comuni per mafia. Il tutto senza che al momento si sia registrata un’opportuna reazione né da parte governativa né da parte delle opposizioni, che non sono andate oltre a semplici dichiarazioni di contrasto e stupore oppure di sostegno alle sentenze.
Il tutto mentre la magistratura attraversa una crisi che non è stata mai così profonda.
Nel 2020 continueranno pure i tentativi di mascariamento ben descritti in questa intervista. La Fondazione Caponnetto ovviamente si opporrà a tutto questo in ogni modo democratico smascherando i tentativi di cui sopra ed i mascariamenti. Gli argomenti che la Fondazione Caponnetto tratterà nel 2020 saranno: agromafia, zoomafia (in appoggio alla LAV), rifiuti, porti. Verranno aggiornati/ultimati i report su Ostia, Massa Carrara, San Marino, Canada (guerra di mafia). Verranno effettuati dei vertici antimafia straordinari: il 22 febbraio a Semiana (Pavia), a metà marzo a Fabriano, il 19 luglio a Castelvetrano. E’ confermato il vertice finale del 28 novembre a Bagno a Ripoli.
Verrà trattato il tema degli Stati Uniti d’Europa a Napoli in un apposito vertice che si terrà probabilmente a giugno. Verrà portato avanti il progetto Tulipani Rossi per una politica innovativa.
ANALISI TOSCANA 2020
Nel 2020 i temi da toccare in Toscana saranno:
• la agromafia con una attenzione ai mercati, in primis di Firenze;
• la zoomafia (presentazione del rapporto LAV);
• i rifiuti;
• i traffici di droga nei porti con una attenzione su Livorno ed altri porti minori;
• la mafia nigeriana;
• la mafia cinese;
• la mafia albanese;
• le mafie italiane;
• le acquisizioni commerciali.
In relazione alla mafia nigeriana, dall’esaustiva relazione della DIA si evince la presenza di numerosi gruppi mafiosi. Occorre verificare con la massima attenzione se tali gruppi operino pure in Toscana ed in particolare a Firenze.
A Firenze infatti i gruppi criminali nigeriani controllano già due aree trasformate in piazze di spaccio quali le cascine e la fortezza, con un’espansione probabile alla Stazione di Santa Maria Novella. Si cerchi la presenza mafiosa senza timori di sorta. In relazione alla mafia cinese, che è storicamente presente sul territorio toscano con tanto di sentenza di Cassazione, si assiste ad una sottovalutazione del fenomeno che sembra caduto nel dimenticatoio, ma non dobbiamo dimenticare che la mafia cinese del triangolo Firenze- Prato – Osmannoro comanda in Italia ed in parte dell’Europa.
In generale poi si registra una presenza invasiva, oltre ai sempre presenti gruppi italiani, della mafia albanese.
Nel 2020 occorrerà seguire poi con maggiore attenzione le acquisizioni commerciali a Firenze. Da nostre stime visive un buon 60% son da verificare in merito al riciclaggio di denaro sporco.
Il porto di Livorno, ma non solo, sarà un osservato speciale nel 2020. E’ mai possibile che si abbia paura di affrontare la questione che se un porto è usato per i traffici internazionali di droga significa che è in parte controllato dall’organizzazione criminale (‘ndrangheta) che lo usa per non mettere a rischio il proprio investimento?
Il mercato di Firenze ha avuto due episodi da attenzionare: nel 2017 un imprenditore locale si rivolgeva alla ‘ndrangheta per riscuotere un debito. Un segnale bruttissimo. Nell’aprile 2019 vi è stata invece una rissa con tanto di spedizione punitiva. La questione va affrontata senza tabù.
In conclusione se nel 2006 abbiamo coniato lo slogan “La Toscana non è terra di mafia, ma la mafia c’è” e nel 2018 abbiamo ribadito il concetto con lo slogan “La Toscana è terra di criminalità organizzata ed è in parte colonizzata dalla mafia”, per il 2020 lanciamo il seguente monito: “La Toscana rischia di essere divorata dalla mafia in silenzio”.