Investimenti in lingotti mai esistiti, minacce, aggressioni e auto incendiata: i carabinieri fermano una banda di estorsori.
Milano – Intimidazioni, minacce, un’auto incendiata e persino un’aggressione in casa: erano questi i metodi usati per tentare di riottenere il denaro investito in oro che, in realtà, non esisteva. Quattro uomini italiani, di età compresa tra i 44 e i 55 anni e residenti tra San Donato e Paullo, sono stati arrestati l’11 luglio dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Rho, con il supporto della compagnia di San Donato Milanese. A loro carico un’ordinanza di custodia cautelare in carcere con le accuse di estorsione, danneggiamento, violazione di domicilio e lesioni personali aggravate.
Le indagini, coordinate dalla procura di Milano, sono iniziate dopo la denuncia di una delle vittime, aggredita nella propria abitazione a Senago il 14 maggio. L’uomo è stato colpito con calci e pugni, riportando la frattura del naso. Quell’episodio si è rivelato l’ultimo di una lunga serie di minacce subite da chi cercava di riavere i propri risparmi, persi in investimenti fasulli in lingotti d’oro attraverso società che promettevano guadagni straordinari. Società che, secondo gli inquirenti, guadagnavano milioni con una truffa orchestrata intorno a un oro mai esistito, e che sono già sotto inchiesta della Guardia di Finanza per truffa e abusivismo finanziario.
Approfondendo il caso dell’uomo di Senago, i carabinieri hanno ricostruito altri episodi riconducibili agli stessi quattro arrestati, compreso l’incendio doloso di un’autovettura. Nelle abitazioni degli indagati sono stati trovati circa 70mila euro in contanti, dei quali non è stata fornita alcuna giustificazione. Gli arrestati sono stati trasferiti nei penitenziari di Milano San Vittore e Lodi.