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L’ordine in cui nascono sorelle e fratelli influenza il loro carattere?

Una serie di studi ritengono che essere primogeniti o secondi non generi differenze, ma molti pensano che in questa teoria ci sia del vero.

Roma – Le diversità tra fratelli dipendono anche dall’ordine di nascita? La tradizione popolare e le consuetudini sociali hanno sempre ritenuto che l’ordine di nascita tra fratelli abbia un peso sulla formazione del carattere. Si è tramandata l’idea che, ad esempio, il primogenito abbia più responsabilità rispetto agli altri germani e si senta oberato di maggiori aspettative. L’opinione comune è sempre stata del parere che il primo figlio maturi prima. Tuttavia, considerazioni di questo tipo ci sono e sono estese ai figli unici, ai gemelli e agli altri. Si tratta di un modo di pensare che è diventato talmente pervasivo che, spesso, viene utilizzato una terminologia impropria, tipo “sindrome del primogenito” o del “figlio unico”. 

Gli studi scientifici, comunque, ritengono che l’ordine di nascita conti poco o nulla nella formazione della personalità, delle relazioni amorose e del successo professionale.  Secondo il Dipartimento di Psicologia di Houston, USA, la maggioranza delle ricerche sono contraddistinte da limiti di varia natura, metodologici e di varietà del campione esaminato. In buona sostanza, a determinare le differenze sono i modelli culturali e sociali. Caso tipico la consuetidudine di cedere al primogenito eventuali cespiti di un’azienda. Un’ipotesi interessante di studio è stato il possibile collegamento tra ordine di nascita e orientamento sessuale.

Si è cercato di dimostrare il cosiddetto “effetto dell’ordine di nascita fraterno”, secondo cui con un fratello maggiore aumenterebbe la probabilità di essere omosessuale Secondo il Dipartimento di Psicologia della “Stetson University”, in Florida, USA, “più fratelli maggiori si hanno, più crescono le possibilità di avere un orientamento omosessuale”. Ma, le possibilità sono, comunque, talmente basse, che risultano scientificamente insignificanti, per cui tutte le congetture che ruotano intorno all’ordine di nascita sono il prodotto più di una narrazione popolare o di esperienze personali che di dati verificabili.

Si tratta di pregiudizi, non nell’accezione negativa del termine, ma in senso letterale, ossia di giudizi precedenti, che, ancora oggi, resistono nell’immaginario collettivo. Quindi non è raro incontrare primogeniti che sono convinti di avere maggior responsabilità nei riguardi della famiglia, mentre i nati successivi pensano di subire e accettare decisioni confezionate da fratelli più grandi di loro. Come dire che ognuno gira la frittata come più gli aggrada o  è conveniente. Sono, più che altro, tentativi per dare un significato ed una comprensione di sé. Perché alla fine non è importante l’ordine di nascita, ma l’essere accettato, ben voluto e vivere nel rispetto e nella pienezza delle relazioni. Sembra scontato, ma sono condizioni non sempre presenti nelle storie degli esseri umani e delle famiglie!

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