Individuato uno yacht di lusso dal valore di 8 milioni di euro detenuto all’estero e occultato al Fisco. Alla luce di ciò, una società è stata sottoposta a pesanti sanzioni.
Livorno – Continua incessante l’attività da parte dei finanzieri della Sezione Operativa della Stazione Navale labronica al contrasto di specifiche forme di illegalità economica particolarmente insidiose, come quelle rilevate a carico di connazionali proprietari di imbarcazioni da diporto battenti bandiera estera in violazione degli obblighi dichiarativi dei beni posseduti all’estero.
La delicata è specifica attività investigativa ha permesso di accertare che una società semplice con sede nelle Marche, è risultata essere proprietaria di una imbarcazione del valore di oltre € 8.161.800 ormeggiata presso un porto turistico della costa degli Etruschi e battente bandiera estera, senza che la stessa venisse dichiarata nell’apposito quadro RW, come previsto dalla Legge 4 agosto 1990, n. 227 (c.d. “monitoraggio fiscale”), che impone l’obbligo di dichiarazione per il proprietario residente in Italia, comprese le società semplici.
Tale fenomeno viene definito “flagging out”, caratterizzato dal processo che vede i proprietari di yacht di lusso issare bandiere estere che consentano una congrua riduzione delle voci di spesa relative, ad esempio, alle dotazioni di sicurezza, equipaggiamenti, assicurazioni, imposte e, in alcuni casi come questo specifico, di nascondere il possesso al fisco italiano delle imbarcazioni considerate nella fattispecie “beni di lusso”, con la conseguente mancata dichiarazione nel previsto quadro RW del modello UNICO.
Sono in corso di definizione le relative sanzioni amministrative che si attesteranno dal 3 al 15 % dell’importo non dichiarato, che risultano essere compresa da un minimo di € 500.000 ad un massimo di € 2.500.000
Il risultato conseguito, inserendosi nel più ampio dispositivo finalizzato alla repressione degli illeciti di natura economica finanziaria, evidenzia la costante e vigile attenzione sull’economia legale, a tutela della grande platea dei contribuenti virtuosi, svolta dalla Guardia di Finanza attraverso la sua componente aeronavale capace di “leggere” in modo inconfutabile quei particolari indizi utili agli approfondimenti tributari e fiscali.