Lo studio della Southern Illinois University: brevi pause al cellulare, definite “pause tecnologiche”, migliorano le performance in classe.
Roma – Viviamo in una società paradossale, in cui gli effetti negativi dell’uso costante dello smartphone sono noti e documentati: distrazione, ansia, stanchezza, solitudine e problemi di autostima. Eppure, questi dispositivi continuano a diffondersi, indipendentemente dagli avvertimenti della scienza. Uno studio della Southern Illinois University, pubblicato su Frontiers in Education, suggerisce che permettere agli studenti di utilizzare il cellulare solo per un minuto e vietarne l’uso durante le lezioni possa migliorare i punteggi nei test.
Gli smartphone possono essere utili per ricordare scadenze o incentivare la comunicazione con gli insegnanti. Tuttavia, un uso eccessivo può causare distrazione o, nel peggiore dei casi, dipendenza. Secondo i ricercatori, brevi pause per l’uso del cellulare, definite “pause tecnologiche”, potrebbero migliorare le performance in classe, favorendo un utilizzo del dispositivo limitato e meno impattante sul rendimento scolastico. Nello studio, durante un intero trimestre, sono state valutate pause di uno, due e quattro minuti, inserite dopo 15 minuti di lezione e alternate con pause per fare domande, durante le quali gli studenti non potevano usare i telefoni.
I risultati hanno dimostrato che le pause tecnologiche di un minuto portavano a un uso minimo del telefono, rispetto a quelle più lunghe, e contribuivano a ridurre il tempo speso al telefono durante la lezione. Gli autori ipotizzano che, in un minuto, gli studenti riescano a leggere e inviare solo pochi messaggi, senza distrarsi eccessivamente. Sorprendentemente, gli studenti che avevano pause tecnologiche di un minuto ottenevano punteggi fino all’80% più alti. Gli studiosi, tuttavia, non hanno ancora spiegazioni definitive per questo miglioramento, e i dati variano significativamente da una sessione all’altra, suggerendo che sono necessarie ulteriori ricerche.
L’obiettivo finale sarebbe ridurre al minimo l’uso dello smartphone in aula senza ricorrere a punizioni, ma piuttosto utilizzando il rinforzo positivo – un processo per cui uno stimolo favorisce la ripetizione di un comportamento desiderato. Alla fine, sembra che la soluzione più semplice e immediata per migliorare le prestazioni scolastiche sia ancora una volta la più ovvia: spegnere i cellulari durante le lezioni. Elementare, Watson!