Recuperati dopo 50 ore i corpi dei due vigili del fuoco morti: le operazioni ostacolate dall’acqua alta

Le condizioni del torrente Avello hanno reso difficili le operazioni di recupero dei corpi di Nico Civitella ed Emanuele Capone.

Chieti – Dopo un’altra giornata trascorsa in tentativi andati a vuoto, sono state finalmente recuperate nel pomeriggio le salme dei due vigili del fuoco morti il 30 aprile scorso nella forra del fiume Avello, in località Pennapiedimonte, in provincia di Chieti. I due pompieri, Nico Civitella ed Emanuele Capone, entrambi 42enni e in forza al Comando provinciale di Chieti, avevano intrapreso un’escursione nella zona quando sono stati travolti dalla piena del torrente. A renderlo noto è stato il sindaco Rosalina Di Giorgio, dando l’annuncio sulla pagina Facebook del Comune.

Intorno alle 17.30 i corpi dei due vigili deceduti, appartenenti al Comando provinciale di Chieti, sono stati trasportati dall’elicottero dei vigili del fuoco di Pescara all’obitorio dell’ospedale di Chieti.

Questa mattina un nuovo tentativo di recupero era fallito a causa dell’elevato livello dell’acqua, aumentato per l’effetto combinato del caldo e dello scioglimento delle nevi. Le autorità sul posto hanno quindi deciso di modificare la strategia di intervento, alla luce dei rischi per l’incolumità degli operatori, utilizando anche i droni. Alle operazioni hanno partecipato esperti del Soccorso Alpino, nuclei SAF dei Vigili del Fuoco provenienti da tutta Italia e una squadra specializzata arrivata dal Veneto. Presenti anche tecnici della Guardia di Finanza.

Intanto, ieri la Procura di Chieti ha aperto un fascicolo sulla morte dei due vigili: si indaga per omicidio colposo. Il fascicolo, come precisato, è un atto formale in vista dell’autopsia già disposta, che sarà eseguita dpo il recupero dei corpi, all’obitorio del policlinico di Chieti.

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