Il provvedimento sulla space economy. Contrarie le opposizioni che parlano di favori verso Elon Musk. Avs protesta con cartelli “Giù la Musk”.
Roma – Colmare il vuoto normativo che c’è nell’ordinamento nazionale in materia di attività spaziali, promuovendo la crescita dell’industria spaziale italiana e l’innovazione tecnologica, oltre a rafforzare la cooperazione internazionale. E’ l’obiettivo del ddl sullo spazio che ha avuto il via libera della Camera con 133 sì, 89 no e 2 astenuti. Il provvedimento, che riguarda la regolamentazione e lo sviluppo dell’economia dello spazio, è stato contestato dalle opposizioni che hanno parlato di un favore a Elon Musk. I parlamentari di Alleanza Verdi Sinistra hanno protestato esponendo in Aula cartelli con la scritta “Giù la Musk”. Poi, dopo il via libera al provvedimento, Avs ha alzato altri cartelli in Aula questa volta con la scritta “Il troppo Stroppa” ironizzando sul nome del referente di Musk per l’Italia, Andrea Stroppa.
Il testo passa ora al Senato. Il disegno di legge punta a proiettare l’Italia nello spazio promuovendo l’attività principalmente dei privati. I punti fondamentali del testo riguardano anche le disposizioni in materia di esercizio delle attività spaziali: è obbligatorio ottenere le autorizzazioni e rispettare i requisiti necessari. “L’Italia indica all’Europa la rotta per lo Spazio”. Così il ministro delle Imprese e del made in Italy e autorità delegata alle Politiche Spaziali e Aerospaziali, Adolfo Urso, ha commentato il via libera della Camera al ddl. “Siamo il primo Paese a dotarsi di una legge sulla Space economy, che rafforza la nostra sovranità tecnologica e proietta il nostro sistema industriale nel futuro. Un modello che ispirerà la normativa europea e consoliderà la nostra leadership”. E ha aggiunto: “In questo contesto si inserisce lo studio di fattibilità che il Comint ha affidato all’Agenzia Spaziale Italiana sulle potenzialità tecnologiche economiche e produttive di una costellazione satellitare nazionale in bassa orbita ai fini istituzionali e di sicurezza”.
“Ormai parlare di Musk è come sproloquiare in strada, è una sciocchezza, è una piccineria anti-italiana, è contro l’interesse nazionale”, ha detto a proposito della discussione sul Ddl Spazio il vicepremier Matteo
Salvini. ”Un amministratore pubblico ha il dovere di scegliere le tecnologie migliori, più moderne avanzate e sicure. Quando devi scegliere una tecnologia non scegli in base a simpatie e antipatie e colori politici. Mi domando cosa stiamo aspettando a fare quello che stanno facendo tanti altri Paesi al mondo con un’altra
azienda americana nata per la genialità di alcuni ingegneri, Starlink. Ha 7mila satelliti in orbita con – mi dicono gli operatori del settore – tecnologia molto più avanzata di quella dei competitor francesi”, ma – ha osservato Salvini – purtroppo in Italia si fa dibattito politico anche su quello”.
Un altro punto riguarda invece la disciplina della responsabilità degli operatori spaziali e dello Stato. Non ultima la materia economica: il ddl introduce un nuovo strumento di pianificazione di durata quinquennale, denominato Piano nazionale per l’economia dello spazio, che istituisce un fondo specifico, conferisce allo Stato il compito di promuovere attività per la crescita economica nello spazio e punta a favorire lo sviluppo delle piccole e medie imprese ma anche delle start up innovative. Roberto Mascaretti, relatore del ddl sullo spazio, ha sottolineato: “Oggi abbiamo dato all’Italia la prima legge che regolamenta l’accesso allo spazio da parte degli operatori privati”, ha detto, aggiungendo che “in un momento in cui c’è stato un cambio di paradigma l’Europa e l’Italia sono certamente rimaste indietro. Negli Usa sono partiti i privati che sono molto più veloci e più liberi e noi non siamo partiti per cui ci serviva una regolamentazione su questo fronte”.
Mascaretti ha aggiunto: “Il tema è diamo una regolamentazione che consente ai privati italiani di entrare in questo mercato. E’ una accelerazione che ci consentirà, anche dopo la legge francese, di andare in Europa” per insistere su questo ambito. Poi, replicando alle critiche riguardanti la sicurezza della nazione, ha spiegato: “Chi dice queste cose non ha letto il testo: anche le opposizioni si sono concentrate sull’articolo 25 ma c’è l’articolo 28 che dice che tutto ciò che riguarda la sicurezza sotto forma di dati sta da un’altra parte perché questo testo regolamenta la parte commerciale. Tutto ciò che attiene alla sicurezza nazionale, i servizi dipende direttamente dalla Difesa. Non è un argomento questo, si va fuori tema”. In ogni caso, ha aggiunto in un altro passaggio, “non mi preoccuperei di un operatore privato in una dimensione che ci garantisce sicurezza ma che gli italiani possano arrivarci il prima possibile”.
L’Italia ha già definito un “Piano Strategico Space Economy” che prevede un investimento paese di circa 4,7 miliardi di euro, di cui circa il 50% coperto con risorse pubbliche, tra nazionali e regionali, aggiuntive rispetto a quelle ordinariamente destinate alle politiche spaziali. Il piano strategico nasce dai lavori della Cabina di Regia Spazio, l’iniziativa promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la definizione della politica nazionale nel settore spaziale. Obiettivo del piano è quello di definire le linee strategiche d’intervento in grado di consentire all’Italia di trasformare Il settore spaziale nazionale in uno dei motori propulsori della nuova crescita del paese. In questo contesto si inserisce la missione di Vega C, iniziata con successo, che ha lanciato il satellite per l’osservazione della Terra Sentinel-1C.
Una missione del programma Copernicus della Commissione Europea. Il satellite è stato messo in orbita elio-sincrona a un’altitudine di 700 chilometri dopo un’ora e 43 minuti dal lancio. I primi tre stadi a propellente solido hanno spinto Vega C per circa sette minuti. Successivamente, l’AVUM+ ha effettuato tre accensioni per posizionare Sentinel-1C nell’orbita prevista. Il satellite Sentinel-1C fornirà immagini in tutte le condizioni meteorologiche, sia di giorno che di notte, per il monitoraggio terrestre e marittimo. Il radar ad apertura sintetica (SAR) nella banda C ha il vantaggio di operare a lunghezze d’onda che non sono ostacolate dalle nuvole o dalla mancanza di illuminazione. Vega C è in grado di trasportare fino a 2.350 chilogrammi in orbita elio-sincrona. Il lanciatore può rilasciare carichi su tre orbite differenti nella stessa missione, rispetto alle due possibili con Vega, grazie al motore AVUM+ capace di riaccendersi fino a sette volte.