L’incubo giudiziario di Maurizio Cocco, detenuto da due anni in Costa d’Avorio

La storia dell’ingegnere 62enne di Fiuggi: la moglie Assunta Giorgilli si è incatenata i piedi e ha protestato di fronte a Palazzo Chigi.

Roma – Ci sono ancora gli echi di giubilo per la liberazione di Cecilia Sala e per il successo del governo e degli apparati diplomatici. Ma ci sono tantissimi italiani detenuti ingiustamente all’estero, le cui storie sono restate più in sordina. Non sono poche ma centinaia. Una di queste è quella di Maurizio Cocco, il 62enne ingegnere ed imprenditore di Fiuggi che dal 2 giugno scorso, scaduti i termini della detenzione di due anni nel carcere di Abidjan in Costa d’Avorio con l’accusa di frode fiscale e associazione a delinquere, sarebbe dovuto tornare ad essere un uomo libero. Ha infatti scontato con effetto retroattivo la condanna inflittagli un mese prima, il 7 maggio scorso. E invece Cocco è tuttora recluso nel carcere della capitale ivoriana.

Ma cosa è accaduto? Il giudice ha prolungato la detenzione preventiva di Cocco – oltre i termini già scaduti – alla luce di ulteriori accuse – perché proseguono le indagini con le accuse di traffico internazionale di droga e riciclaggio di danaro. Maurizio Cocco è in carcere da due anni con l’accusa di essere un narcotrafficante ed un riciclatore di denaro. Accuse che sono cadute quando finalmente è stato celebrato un processo, lo scorso 7 maggio. Il tecnico ciociaro si è sempre professato innocente. Lo crede anche la moglie Assunta Giorgilli. Prima di Natale, il 21 dicembre, la donna si è incatenata i piedi e ha protestato di fronte a Palazzo Chigi per accendere i riflettori sull’incubo giudiziario di cui il marito è prigioniero. L’uomo è stato assolto dai reati più gravi mentre ha ampiamente scontato la pena per quelli più lievi. Ma non si muove foglia.

L’amministrazione comunale e il sindaco di Fiuggi, Alioska Baccarini, tornano di nuovo a sensibilizzare il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, il Parlamento Italiano, la  Sezione Bilaterale Amicizia Italia Africa Occidentale e il Parlamento Europeo sulla questione umanitaria riguardante il signor Maurizio Cocco. “Siamo vicini alla famiglia Cocco e in particolare alla moglie Assunta che proprio oggi pomeriggio ha manifestato tutto il suo dolore davanti l’ingresso di Palazzo Chigi a Roma. Su iniziativa del sottoscritto, condivisa dall’amministrazione comunale e dalla massima Assise, abbiamo già deliberato nella scorsa seduta una richiesta urgente di scarcerazione indirizzata all’attenzione del ministro Antonio Tajani, al Parlamento Europeo e al Parlamento Italiano, sottolineando le precarie condizioni di salute dell’ingegnere detenuto in Costa d’Avorio dal 2 Giugno del 2022″.

“È nostro dovere – conclude il sindaco di Fiuggi –  sollecitare ogni organo preposto, nazionale ed europeo, politico e anche della stampa, ad intervenire su questo “caso umano e sociale”, richiamando la comunità al rispetto dei diritti dell’uomo. Siamo vicini alla famiglia dell’ingegner Cocco e sosteniamo la moglie Assunta in questa che possiamo definire una battaglia umanitaria in cui sono rimaste coinvolte delle persone di Fiuggi”. I legali di Cocco, gli avvocati Angelo Testa e Pasquale Cirillo, da mesi, attraverso i loro colleghi ivoriani, stanno cercando la strada per riportarlo a casa. Il calvario del 62enne iniziò quando fu accusato di aver ottenuto da un imprenditore italo-francese 300mila euro quale iniziale corrispettivo per la costruzione, in regime di subappalto, di un palazzo adibito ad ospitare uffici governativi.

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Email
Stampa