La vittoria Pd a Genova, il successo complessivo del centrodestra e la composizione del nuovo consiglio con i vari schieramenti partitici.
Genova – Marco Bucci è il nuovo presidente della Regione Liguria. La Liguria va al centrodestra per 8.400 voti. Secondo i dati definitivi del portale Eligendo del Ministero dell’Interno a scrutinio finito di tutte le 1.785 sezioni, l’ex sindaco di Genova è stato eletto governatore con 291.093 voti e una percentuale del 48,77%. Andrea Orlando, ex ministro della Giustizia e principale sfidante di Bucci, ha ottenuto 282.669 voti con una percentuale del 47,36%. L’affluenza è stata del 46%, in netto calo rispetto al 53,42% della precedente elezione omologa del 2020. Il Pd è il primo partito con il 28,4%, Fdi è al 15,6% mentre Bucci presidente al 9,46%. La Lega è all’8,5%, Fi al 7,9%, Avs al 6,1%, Orgoglio Liguria al 5,6% e Orlando presidente al 5,1%. Il Movimento 5 Stelle è al 4,5%, il Patto Civico Riformista all’1,8% e Liguri a testa alta 1,6%.
Orlando perde per quegli 8400 voti, penalizzato dalle polemiche sul cosiddetto campo largo del centrosinistra, il veto nei confronti di Matteo Renzi da parte di Giuseppe Conte e lo scontro tutto interno al Movimento 5 stelle tra l’attuale leader e il fondatore Beppe Grillo, che tra l’altro neanche si è recato al seggio. E Bucci ha in pugno la vittoria. “Sarò il presidente di tutti i liguri”, ha detto il neo governatore annunciando subito le misure più importanti del suo mandato. “Mi chiamate presidente? Io voglio essere chiamato il sindaco della Liguria. Scrivetelo”. Cosa vuol dire? “Vuol dire mantenere il nostro stile di sindaci, quindi il nostro parlare con i cittadini, il nostro stare sul territorio”. “E’ un rapporto con i cittadini che voglio conservare, il nostro compito è servire i cittadini e non farsi servire”.
Ma chi prenderà il suo posto come primo cittadino di Genova, dove la maggioranza si è espressa per il centrosinistra e Orlando? Intanto è necessario attendere che Bucci si dimetta e venga nominato ufficialmente presidente, Pietro Piciocchi, che sarà il nuovo sindaco. Piciocchi, prima della scelta di Marco Bucci, era stato tra i nomi circolati per competere con Andrea Orlando. Ma poi si è optato per Bucci. I due così potranno continuare a collaborare su piani diversi, almeno finché non si andrà a votare in occasione della prima tornata utile, probabilmente tra maggio e giugno 2025. E ancora, i numeri del nuovo consiglio regionale. Sarà composto da 17 consiglieri di centrodestra e da dodici di centrosinistra, a cui si va ad aggiungere il neo governatore a completare le 30 poltrone.
Fratelli d’Italia avrà cinque consiglieri, tre a testa invece per Vince Liguria, Lega, Forza Italia e Orgoglio Liguria. Dall’altra parte Andrea Orlando dovrà decidere cosa fare, se guidare l’opposizione o tornare in Parlamento. In ogni modo il Partito democratico avrà otto consiglieri, Alleanza Verdi e sinistra due e uno a testa la lista Orlando Presidente e il Movimento 5 Stelle. Per quanto riguarda la circoscrizione di Genova entrano 14 consiglieri, sette per schieramento. Per il centrodestra Stefano Balleari (il più votato) e Simona Ferro per Fratelli d’Italia, Federico Bogliolo e Matteo Campora per Vince Liguria, Giovanni Boitano per Orgoglio Liguria, Alessio Piana per la Lega, Carlo Bagnasco per Forza Italia.
Nel centrosinistra i più votati sono risultati i dem Armando Sanna, Katia Piccardo, Federico Romeo e Simone D’Angelo. Per la Lista Andrea Orlando presidente entra Gianni Pastorino, per l’Alleanza Verdi e Sinistra Lista Sansa Possibile Europa Verde Sinistra Italiana ci sarà Selena Candia e non Ferruccio Sansa. L’unico consigliere per il Movimento Cinque Stelle è Stefano Giordano. La circoscrizione di Savona esprime sei consiglieri: per la maggioranza Rocco Invernizzi di Fratelli d’Italia, Alessandro Bozzano di Vince Liguria, Sara Foscolo della Lega e Angelo Vacarezza di Forza Italia. Per l’opposizione Roberto Arboscello per il Pd e Jan Casella per Alleanza Verdi e Sinistra Lista Sansa Possibile Europa Verde Sinistra Italiana. I cinque consiglieri della circoscrizione imperiese sono: per la maggioranza Luca Lombardi di Fratelli d’Italia, Marco Scajola di Forza Italia, Alessandro Piana della Lega e Walter Sorriento di Orgoglio Liguria. Per l’opposizione Enrico Ioculano del Partito democratico.
Infine La Spezia con quattro consiglieri: l’ex presidente del consiglio regionale Gianmarco Medusei per Fratelli d’Italia e Marco Frascatore di Orgoglio Liguria; per il Partito democratico Davide Natale e Carola Baruzzo. “Sono contento per i cittadini, perché hanno detto chiaro e tondo che vogliono crescere, vogliono continuare ad andare avanti, che rifiutano i signori del no, quelli che non vogliono le infrastrutture. Quelli che non vogliono fare le cose di cui abbiamo bisogno. Noi ovviamente realizzeremo il nostro programma, ci aspettano cinque anni di grande lavoro”. Intervistato da La Stampa, il nuovo presidente della Regione parla a tutti i liguri e annuncia subito una serie di provvedimenti, soprattutto sulla sanità. “Genova non sarà lasciata da parte, come qualcuno ha detto, così come ci occuperemo di tutte le altre province. Sarò il presidente di tutti i liguri, non solo di chi ha votato. Anzi, sarò il sindaco della Liguria“.
A parlare in un’intervista a Repubblica e anche l’ex governatore Giovanni Toti: “Votando in questo modo i liguri hanno dimostrato di aver capito la giusta dimensione di quanto è successo. Non c’è stata la sollevazione popolare che speravano di vedere a sinistra. Chi pensava di cavalcare le piazze, come il M5S col suo giustizialismo, è al minimo storico. Anche l’affluenza, non è poi così lontana dalla media nazionale”. Toti che si dice “contento” per la vittoria di Bucci, “sono contento per lui, per chi ho visto crescere nelle nostre liste e si è messo in gioco in questa campagna elettorale, per il grande senso di responsabilità dei miei concittadini. Quella di Bucci è stata una buona vittoria, ma poteva essere ancora migliore. Sono stati fatti molti errori – afferma – Certe cose, certe prese di distanze da decisioni prese o rotte tracciate, una coalizione con la schiena dritta non le avrebbe mai fatte”.