Mentre nel Sud del continente si contano i danni per le piogge torrenziali, nel Nord e nell’Est i fiumi sono già in secca. Una crisi climatica annunciata, ignorata dalla politica.
Si sono appena sentiti i primi vagiti dell’estate, ma l’Europa settentrionale ed orientale già si trova di fronte al drammatico fenomeno della siccità. Il fatto che essa si sia palesata prima del solito aumenta la preoccupazione. Si tratta di un’area geografica molto grande che va dalla Grecia alla Finlandia al nord, fino ad allungarsi in Russia e toccando anche Austria, Polonia, Lituania, Svezia, Romania, Bulgaria, Ucraina (con la guerra in casa, mancava giusto la siccità!) per terminare la sua corsa in Turchia.
Secondo gli esperti di Meteo France, il servizio meteorologico nazionale francese, si tratta di una siccità anomala per periodo e espansione. Nell’Europa settentrionale tra marzo ed aprile c’è stata scarsa precipitazione piovosa come poche altre volte dal 1874 ad oggi. Nel Regno Unito la primavera è stata avara di precipitazioni piovose, come non succedeva da oltre un secolo. Al punto che l’Agenzia per l’ambiente ha sollecitato le aziende che gestiscono le risorse idriche a pensare a tutelare le riserve ed ha invitato i cittadini a non sprecare acqua. In Inghilterra è piovuto talmente poco che, già nel mese di marzo, gli agricoltori hanno dovuto per forza di cosa irrigare i campi molto prima rispetto alla stagione. Una situazione che ha portato alla riduzione delle risorse idriche, già, peraltro, ridotte al minimo. Inoltre, si sono manifestati i primi incendi a conferma dell’anomalia del clima.

Anche nel Galles si vive una situazione molto preoccupante coi livelli dei fiumi che non sono stati mai così bassi. Gli esperti del ”Centro britannico per l’ecologia e l’idrologia” – un centro di eccellenza nella scienza ambientale nell’ambito dell’acqua, della terra e dell’aria, con una lunga storia di indagini, monitoraggio e modellazione dei cambiamenti ambientali – temono una riduzione delle riserve idriche e un forte impatto sull’agricoltura.
Né può consolare l’antico motto “mal comune, mezzo gaudio” constatando che altre Nazioni sono vittime dello stesso fenomeno, che è quindi condiviso. I Paesi Bassi sono vicini a battere il loro record di siccità del 1976. Nel mese di marzo erano attesi 53 millimetri d’acqua e ne sono precipitati solo 6. Numeri che spiegano la gravità della situazione più di tante parole. Aprile e maggio sono stati due mesi quasi completamente senza pioggia.

Altri Stati non stanno meglio. Il servizio meteorologico ufficiale nazionale della Germania Deutscher Wetterdienst (Dvd) ha diffuso una nota in cui si evidenzia che un fatto simile non si verificava dal 1931. Nelle regioni agricole le autorità locali hanno quantificato la mancanza fino a 100 litri d’acqua per metro quadrato di suolo. In questo decalogo delle sofferenze ha… voluto partecipare anche la Svezia, il cui Servizio di ricerca geologica ha comunicato che le falde acquifere sono al di sotto del livello standard per la stagione e in veloce riduzione.
Una situazione generale a dir poco catastrofica e paradossale, se consideriamo che nell’Europa meridionale è stata di segno completamente opposto. Si sono verificate, infatti, molte precipitazioni in Spagna, sud della Francia e Italia, con pericoli di danni a causa del dissesto idrogeologico. Se ci sono queste distorsioni, da una parte dell’Europa siccità e dall’altra piogge, non è dovuto al Fato cinico e baro, ma all’inerzia della politica che ha fatto poco o nulla per evitare il peggio.