Legge bavaglio: la Commissione Europea boccia la norma, interviene Antoci

Il parlamentare M5S: “Risposta alla nostra interrogazione fa finalmente chiarezza. Governo italiano prenda atto e ponga rimedio”.

Bruxelles – Era il 24 luglio del 2024 quando il Commissario presentava in Parlamento europeo il rapporto sullo stato dei diritti dei Paesi dell’Unione. In quella sede il parlamentare del Movimento 5 Stelle Giuseppe Antoci interveniva ponendo l’accento sulla parte del rapporto che evidenziava per l’Italia criticità su alcuni temi fra i quali quelli della libertà di stampa. Antoci chiedeva l’intervento della Commissione e anche la corretta applicazione del Media Freedom Act che regolamenta in maniera esaustiva il tema dei media.

Da quella attività la delegazione del Movimento 5 Stelle in Parlamento Europeo ha presentato una interrogazione parlamentare che chiedeva conto delle restrizioni applicate ai giornalisti in Italia limitando loro la possibilità di informare il pubblico sui procedimenti penali di interesse generale introducendo anche il divieto di pubblicazione delle ordinanze cautelari fino alla conclusione delle indagini preliminari o dell’udienza preliminare. I parlamentari del M5S mettevano in evidenza nella loro interrogazione come il considerando 16 della direttiva (UE) 2016/343 vieta alle autorità pubbliche di presentare un indagato come colpevole prima di un verdetto, ma non richiede il divieto di pubblicazione degli atti giudiziari mentre il considerando 18 riconosce la necessità di divulgare informazioni sui procedimenti penali per motivi di interesse pubblico/sicurezza; Infine l’articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali garantisce la libertà di espressione e informazione.

Secondo l’interrogazione la normativa introduce una restrizione sproporzionata alla libertà di stampa, limitando la possibilità per i giornalisti di informare il pubblico su procedimenti di interesse generale. Ed è così che arriva la risposta a firma del Commissario Michael McGrath che spiazza il governo italiano: “La direttiva – scrive il Commissario – non prescrive limitazioni specifiche per quanto riguarda la pubblicazione da parte della stampa di atti processuali relativi alla fase preprocessuale del procedimento. Fatto salvo il diritto nazionale a tutela della libertà di stampa e dei media, la direttiva prevede soltanto che la diffusione di qualsiasi informazione da parte delle autorità pubbliche ai media rispetti la presunzione di innocenza e non crei l’impressione che la persona sia colpevole prima che la sua colpevolezza sia stata provata dalla legge”.

Dopo il mio intervento in Commissione e la successiva interrogazione parlamentare che, come delegazione del Movimento 5 Stelle, abbiamo presentato in Parlamento europeo, l’UE fa finalmente chiarezza sul tema – così Giuseppe Antoci parlamentare europeo del Movimento Cinque Stelle e membro della Commissione LIBE. Mi aspetto – continua Antoci – che il Governo italiano e il Ministro Nordio prendano atto e pongano rimedio alla normativa da loro varata che, da quanto si evince chiaramente dalla risposta della Commissione Europea alla nostra interrogazione, confligge in maniera palese con la direttiva 2016/343 che non prevede alcuna limitazione sul tema – conclude Antoci.

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