Il tribunale ha condannato il proprietario per abbandono di animali: ammenda da 5mila euro e risarcimento a un’associazione animalista.
Lecce – Il tribunale ha condannato un uomo per abbandono di animali dopo la morte del suo cane, precipitato dal balcone al terzo piano dell’abitazione. Le indagini hanno evidenziato condizioni di vita non idonee: l’animale era costretto in uno spazio ridotto, privo di riparo dalle intemperie e, in alcune circostanze, legato con una corda.
La presenza di una panca accostata alla ringhiera avrebbe favorito la caduta fatale. Secondo gli inquirenti, il cane viveva stabilmente su un balcone di dimensioni troppo limitate, esposto a caldo, freddo e pioggia, con movimenti ulteriormente ridotti dalla corda.
Il giudice ha ritenuto questi elementi compatibili con una situazione di abbandono, sottolineando lo stato di sofferenza e isolamento dell’animale. La sentenza richiama la legge 189/2004, che ha rafforzato la tutela degli animali introducendo pene più severe per maltrattamento e abbandono, riconoscendo gli animali come esseri viventi da proteggere. Il proprietario è stato condannato a un’ammenda di 5mila euro, oltre al risarcimento dei danni all’associazione animalista costituita parte civile e al pagamento delle spese processuali.