L’eccidio di Santhià, il ricordo di Mattarella: “Segnò dolorosamente quei territori”

Il presidente della Repubblica in occasione degli 80 anni da quella strage, in un messaggio inviato al sindaco del Comune piemontese Angela Ariotti.

Roma – La strage di Santhià e nei centri vicini del 29 aprile 1945 segnò dolorosamente quei territori, nei giorni più difficili per la Liberazione. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al sindaco del Comune di Santhià, Angela Ariotti. “Ottant’anni fa – afferma il Capo dello Stato – il 25 aprile 1945 fu l’avvio della insurrezione, destinata a concludersi la settimana successiva con la resa delle truppe naziste e dei loro alleati fascisti“.

“La ritirata verso la Germania vide le colonne tedesche, in Piemonte come in altre parti d’Italia, macchiarsi di nuovi orribili delitti. E fu così a Santhià e nei centri vicini, – prosegue il messaggio – dove la strage del 29 aprile segnò dolorosamente quei territori, nei giorni più difficili per la Liberazione. La ritirata del 75° Corpo d’armata del III Reich travolse la tregua concordata tra il Comando partigiano ed i Comandi tedeschi: quarantotto furono le vittime tra partigiani e civili della violenza nazista a Santhià e nelle vicine cascine tra il 29 aprile e il 1° maggio 1945″.

“Solo la spiccata capacità di mediazione del Prevosto, monsignor Giovanni Ravetti, – ricorda Mattarella evitò che il prezzo pagato in termini di vite umane fosse ancora più alto. La Repubblica ha attribuito alla popolazione di Santhià la Medaglia di bronzo al valor militare sottolineando ‘il triste e doloroso privilegio di subire le ultime rappresaglie tedesche quando ormai la bandiera della libertà sventolava nel Piemonte e nella Lombardia’. Alla comunità santhiatese, che si stringe, ogni 29 aprile, nel ricordo delle vittime, testimoni del percorso verso la libertà e la democrazia, giungano i sentimenti della più intensa partecipazione e solidarietà”.

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