Un regolamento di conti personale quello andato in scena nella città pugliese. Alla base del rogo all’automobile del “nemico” ci sarebbero motivi di natura passionale.
Lecce – Si sarebbe vendicato contro il presunto mandante di un danneggiamento seguito da incendio, dando fuoco alla automobile del rivale. Poi, per sviare le indagini, ha dato l’allarme ma i carabinieri non hanno creduto alla messinscena e infine hanno arrestato un uomo di 32 anni di Surbo, in provincia di Lecce. È accaduto ieri sera.
Quello dei danneggiamenti di automobili, mediante roghi, da alcune settimane in provincia di Lecce è un fenomeno esteso e preoccupante. In questo caso il movente degli episodi sembra chiaro. Ora il 32enne si trova ai domiciliari, per danneggiamento seguito da incendio. I militari ieri sera sono intervenuti per le fiamme che avevano interessato una Renault Scenic in uso a un uomo di 46 anni, detenuto nel carcere di Borgo San Nicola di Lecce.
Quest’ultimo nei giorni scorsi è passato dalla detenzione domiciliare al penitenziario, a seguito delle indagini condotte dai carabinieri poiché è ritenuto il mandante di un altro danneggiamento seguito da incendio avvenuto il 10 febbraio scorso a Surbo ai danni di una persona legata al 32enne, verosimilmente per motivi di natura passionale. Ieri sera proprio il 32enne è stato sorpreso dai carabinieri nelle vicinanze del rogo della Renault scenic ed è stato bloccato.
I militari hanno recuperato e sequestrato un accendino, che avrebbe utilizzato per innescare l’incendio attraverso un plaid contenuto all’interno dell’auto lasciata aperta. La rapidità dell’intervento ha indotto l’autore, che avrebbe lanciato l’allarme credendo di eludere le indagini, ad ammettere le proprie responsabilità. Il movente è da ricondurre a dissapori con la persona offesa, il 46enne.