Le accuse contro la sedicente carismatica Gisella Cardia riguardano soldi, falsi miracoli e lagrime farlocche. La donna si difende tramite una portavoce e si considera una martire. Abuso della credulità popolare, truffa o che altro? Intanto il Comune corre ai ripari e ordina lo sgombero del santuario.
TREVIGNANO ROMANO (Roma) – Oltre a gnocchi e pizze pare si moltiplichino anche le denunce contro Gisella Cardia, al secolo Maria Giuseppa Scarpulla, 53 anni, siciliana, sposata con Gianni Cardia, sedicente mistica stigmatizzata che parlerebbe con la Madonna il 3 di ogni mese. Più o meno. La donna, praticamente sparita da qualche settimana, si sarebbe affidata ad una portavoce, tale Paola Felli, per difendersi dalle accuse che le sono state mosse non solo dalla Procura di Civitavecchia, che indagherebbe per truffa e abuso delle credulità popolare, ma soprattutto da chi l’accusa di essersi “pappata” un bel po’ di soldi.
Soldi che le sarebbero stati donati, però, spontaneamente ma a fronte di presunte guarigioni od altri benefici che non si sarebbero avverati. Vero o falso?:
” Ci sono nomi e cognomi di oltre 150 persone che vogliono testimoniare di aver ricevuto la grazia dalla Madonna – ripete la portavoce – pregando a Trevignano, sono persone che vogliono metterci la faccia…Gisella è impaurita perché hanno provato ad aggredirla a livello fisico. Sono venuti dietro casa sua bussando e dicendo cose brutte, marito e moglie stanno vivendo nel terrore. Hanno ricevuto anche tante lettere di minaccia. Gisella si sente perseguitata ma continua a pregare la Madonna…”.
Del resto era stata la stessa Gisella che, tappata in casa col marito e con i più stretti collaboratori, aveva però trovato il tempo di apparire, non nel suo spiazzo mariano ma in diverse trasmissioni televisive di Rai e Mediaset dicendo sempre le stesse cose:
” Non vado via – ha detto la sedicente veggente in tv – quando c’è la verità non bisogna scappare, davanti a quella e io non ho nessuna voglia di fuggire. Io andrò lì come tutti i mesi negli ultimi sette anni, non ci saranno cambiamenti. Se mi dovessero ammazzare allora diventerò una martire“.
In quanto a tornare nel vasto appezzamento di terreno trasformato nel santuario “de’ noantri” nutriamo seri dubbi a ben vedere un provvedimento del Comune di Trevignano che ordina lo sgombero dell’intera area recintata. Solo adesso che le cose si mettono male l’ufficio tecnico municipale, per mano di Roberto Marrotti, responsabile dell’ufficio Pianificazione e gestione del territorio, avrebbe deciso di ordinare “la demolizione delle opere abusive e il ripristino dello stato dei luoghi”.
Dunque moglie e marito dovranno pensare a trasportare altrove la teca di vetro e ferro con dentro la statua della Madonna alta più di due metri, la costruzione in legno con all’interno una statua votiva, un gazebo con plinti di cemento piantati nel terreno, le 61 panche in legno e metallo, quest’ultime fissate nel terreno con staffe e posizionate in forma circolare, le palizzate di legno e corde con i cartelloni con le indicazioni sulle aree di parcheggio per le auto e gli altri mezzi e per il passaggio dei pedoni. Dal sopralluogo effettuato dai vigili urbani ogni manufatto sarebbe risultato abusivo. Nel campo Le rose.
Il terreno che l’associazione La madonna di Trevignano Romano ha acquistato da un ristoratore usando i soldi di una delle tante donazioni ricevute. Insomma dopo anni di supposti miracoli e donazioni (compresa quelle servite per acquistare il terreno da un noto ristoratore del luogo) la Onlus di Gisella Cardia e coniuge, una volta entrata in possesso del terreno, avrebbe fatto i propri comodi in maniera del tutto illegale senza sognarsi, di contro, di chiedere un permesso di sanatoria. Il terreno agricolo, infatti, è sottoposto a vincolo poiché ricade in una zona di protezione speciale (Zps) e nella zona A di riserva integrale del parco regionale di Bracciano e Martignano. Dunque potrà la carismatica siciliana parlare con la Madonna laddove le sarebbe sempre apparsa? I legali della mistica, però, ribattono a muso duro:
” Abbiamo preso atto dell’ordinanza – spiegano gli avvocati – ad oggi non ci risultano manufatti ancorati a terra. Il basamento della teca della Madonna, per esempio, è solo appoggiato non fissato a terra, così come le panche”. Poi c’è il problema dei soldi, dei miracoli e della Chiesa a cui non risulta nulla di soprannaturale. Come la mettiamo?