Latina: frode per oltre 80 milioni sui bonus edilizi, 11 misure cautelari e sequestri

L’operazione della Guardia di Finanza riguarda fatti del sodalizio criminale avvenuti nella fase acuta dell’emergenza sanitaria da Covid.

Latina – Un sodalizio criminale con base operativa a Formia, ma ramificato nella Provincia di Salerno, dedito alla creazione e commercializzazione di falsi crediti di imposta, quantificati in oltre 79 milioni di euro, maturati mediante l’indebito ricorso alle misure di sostegno emanate dal Governo con il decreto rilancio (D.L. 34/2020) durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria da Covid-19 per aiutare le imprese in difficoltà. Vasta operazione dei finanzieri del comando provinciale coordinati dalla Procura della Repubblica di Cassino, avviata in varie località del sud pontino e, in contemporanea, nella provincia di Salerno. Undici i destinatari delle misure cautelari.

Nell’ambito dell’operazione, svolta con il supporto di 6 Reparti territorialmente competenti, nonché della componente aerea del Corpo e del supporto tecnico delle unità cinofile c.d. “cash-dog” di Fiumicino e Ciampino, sono in corso 33 perquisizioni ed è stato disposto il sequestro dei falsi crediti, di beni mobili ed immobili, assetti societari, denaro e preziosi per le fattispecie di reato contestate dall’A.G. di Cassino, di cui agli artt. 416, 640-bis e 648 ter-1 c.p., ovvero “Associazione per delinquere”, “Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche” e “Autoriciclaggio”.

Risulterebbero costituire il sodalizio diversi soggetti, alcuni pluripregiudicati, anche per reati tributari, tra i quali un soggetto, principale esponente, con condanna per estorsione e rapina. Le indagini – consistite in estesi e prolungati accertamenti di p.g., documentali, contabili, tecnici e dinamici sul territorio – hanno consentito di acquisire significativi elementi utili a ricostruire l’articolato sodalizio, nel quale risulterebbero coinvolti 32 soggetti, con un nucleo centrale composto dalle 11 persone destinatarie delle misure cautelari custodiali, tra cui imprenditori, 3 soggetti prestanome e un consulente del lavoro.

L’indagine trae origine dal mirato monitoraggio di alcuni componenti del nucleo centrale dell’associazione, dediti in passato alla perpetrazione di frodi fiscali secondo lo schema classico dell’emissione di fatture false a favore di imprenditori compiacenti, illeciti già oggetto, di recente, di altra misura cautelare reale da parte della locale autorità giudiziaria.

In particolare, da una specifica analisi di rischio dei dati relativi a presunte “cessioni di crediti d’imposta” da parte dei soggetti sospettati di appartenere all’organizzazione, svolta mediante l’utilizzo delle banche dati operative in uso al Corpo, corroborata dagli elementi acquisiti grazie a indagini e riscontri dinamici sul territorio e la valorizzazione delle segnalazioni per operazioni sospette, è stata appurata l’inesistenza dei crediti in parola, stante la totale assenza di requisiti.

Sotto il costante coordinamento della Procura di Cassino, a partire dal 2022 è stato avviato un continuo monitoraggio dell’organizzazione criminale fin quasi dalla sua genesi e in tutti i passaggi di sviluppo, ricostruendone il funzionamento e acquisendo molteplici elementi in ordine alla effettiva natura del sodalizio: secondo l’ipotesi investigativa, infatti, unica finalità dell’organizzazione era la creazione e commercializzazione di falsi crediti di imposta, successivamente monetizzati cedendoli a ignari acquirenti estranei alla truffa, e quindi portati in compensazione con conseguente danno finale alle casse dello Stato.

Gli esiti investigativi, suffragati da indagini tecniche, controlli fiscali, assunzione di altre sommarie informazioni, interrogazione banche dati in uso al Corpo, esame e sviluppo delle SOS, approfondimento di relazioni informative, acquisizione ed analisi di documentazione, accertamenti bancari e patrimoniali, esame dei dati pervenuti dalla Direzione Centrale dell’Agenzia delle Entrate e dalla Sogei S.p.A., hanno consentito di ricostruire il menzionato sodalizio criminale, che avrebbe adottato un modus operandi consolidato e comune alle 5 casistiche di crediti d’imposta fittizi generati (Bonus facciate, Bonus Ristrutturazione, Sisma Bonus, Ecobonus e Superbonus).

Dalle investigazioni svolte, è emerso inoltre come il meccanismo ritenuto fraudolento veniva perpetrato anche dopo le modifiche normative introdotte dal c.d. decreto antifrode n. 157/2021. Oltre all’ingente danno patrimoniale alle casse erariali, il profitto ottenuto dagli indagati dei reati ipotizzati è stato quantificato in circa 8 milioni di euro; i complessi accertamenti documentali e le indagini finanziarie e patrimoniali svolte dalla Fiamme Gialle hanno consentito di rilevare come tali disponibilità sono state reimpiegate, “riciclate” e/o destinate ad attività di vario genere, quali ad esempio il gioco online, investimenti in attività sia commerciali che mobiliari e immobiliari e trasferimento su conti correnti intestati a una società residente in Inghilterra e riconducibile al consulente del lavoro oggetto di misura cautelare ovvero su conti di trading da lui gestiti.

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