L’assassino di Yana Malayko rompe il silenzio

Dopo due mesi di galera e di ostinato mutismo l’ex fidanzato di Yana Malayko ha confessato l’omicidio. La sua versione dei fatti è tutta da verificare. Parenti e amici ricordano la barista con una messa in suffragio.

CASTIGLIONE DELLO STIVIERE (Mantova) – Dumitru Stratan, 34enne di origini moldave, si è assunto le proprie, gravissime responsabilità ammettendo di avere ucciso l’ex fidanzata ucraina di 23 anni, sparita da casa il 20 gennaio scorso e ritrovata cadavere l’1 febbraio dietro un vivaio alla periferia del centro abitato.

La vittima non voleva più saperne di quell’uomo geloso e violento

Adesso la sua versione dei fatti sarà tutta da verificare ma si può ipotizzare che, per sommi capi, il suo racconto potrebbe essere plausibile tranne per quanto riguarda alcuni particolari. Dumitru e Yana avrebbero litigato di brutto quella maledetta notte da tregenda. Al culmine della lite l’uomo avrebbe sferrato un pugno alla ragazza per allontanarla da sé. Un unico colpo allo sterno, micidiale, scagliato con estrema violenza tanto da uccidere la povera Yana sul colpo. Solo in un secondo momento Dumitru si sarebbe reso conto della sua morte.

Dopo la sparizione della barista del noto locale Event Coffee di piazzale Resistenza, i sospetti degli inquirenti erano da subito ricaduti sul suo ex compagno, figlio della titolare dell’esercizio commerciale Ana Stratan. L’uomo ha detto però che non aveva intenzione di uccidere ed ha ripetuto la non intenzionalità del delitto davanti al procuratore Manuela Fasolato:

Il bar gestito dalla famiglia Stratan dove lavorava Yana

L’ho colpita allo sterno con la mano una volta sola per allontanarla in un momento in cui eravamo vicini – si legge in una nota della Procura – e senza rendermi conto nell’immediatezza delle conseguenze del colpo inferto, in quanto mi era spostato in un’altra stanza”.

Sull’occultamento del cadavere Stratan non risponde. Continua a ripetere di non ricordare che cosa è accaduto quella notte limitandosi a ripetere elementi frammentari che nulla aggiungono a quelli già in mano degli investigatori. La ricostruzione fornita dal moldavo però non collima con quanto finora emerso dalle indagini, specie per quanto riguarda le cause della morte. L’autopsia sul corpo della vittima ha indotto a ipotizzare che Yana sarebbe stata colpita ripetutamente al volto con un oggetto contundente, con ogni probabilità una spranga di ferro, e poi soffocata, forse con un cuscino.

Dumitru e la sorella Cristina

Peraltro sono tuttora in corso investigazioni e accertamenti di carattere tecnico per ricostruire ogni aspetto dei delitti contestati nella fase delle indagini preliminari dalla Procura di Mantova. Yana e Dumitru si erano messi insieme tre anni fa e avevano deciso di convivere in un appartamento ubicato sopra il bar. Alcuni mesi prima della tragedia la ragazza avrebbe chiesto a Dumitru di mettere su famiglia ma il giovane non ne avrebbe voluto sapere. La ragazza avrebbe dunque deciso di abbandonare il suo compagno e da qualche tempo frequentava un uomo con il quale pare stesse intrecciando una nuova relazione sentimentale.

La cosa avrebbe mandato in bestia l’ex fidanzato che aveva iniziato a pedinare la ragazza minacciandola di morte se avesse continuato ad incontrare il suo rivale in amore. Poi l’ennesimo, violento litigio in casa e il presunto assassino ripreso dalle telecamere stradali con un grosso sacco della spazzatura sulle spalle mentre caricava il pesante fardello dentro il cofano della sua Mercedes. A questo punto Stratan, nonostante il maltempo, si sarebbe diretto in località Valle dove sarebbe rimasto bloccato da fango e ghiaccio. Un contadino, con il suo trattore, riusciva a liberare l’auto dell’uomo che raggiungeva un campo incolto, alle spalle di un vivaio. Praticamente laddove sarebbe stata rinvenuta la salma di Yana.

Il luogo del ritrovamento del cadavere

La mattina seguente i carabinieri ritrovavano la Mercedes dell’uomo accanto alla Fiat 500 della vittima, anche questa abbandonata sul terreno agricolo. E’ stato Stratan a mettere su quella ridicola messinscena per depistare le indagini? Il 20 gennaio Cristina Stratan sarebbe entrata nella casa dove abitava il fratello rimanendo terrorizzata:

”Ho visto sangue, sangue ovunque, e Yana non c’era – aveva detto Cristina – così ho fatto arrestare Dumitru…”. Il prossimo 23 marzo, alle 18.30, familiari e amici di Yana Malayko la ricorderanno con una messa in suffragio che si officerà presso la parrocchia dei Santi Nazario e Celso di Castiglione dello Stiviere.

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