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L’Anm si prepara al Congresso: “Non siamo antagonisti del governo, sì a confronto”

Toghe a raccolta a Palermo dal 10 maggio: tante le questioni da dibattere con la politica, in primis il nodo separazione delle carriere.

Roma – L’Associazione nazionale magistrati si prepara al suo 36esimo Congresso – che partirà venerdì 10 al Teatro Massimo di Palermo alla presenza del Capo dello Stato – in un momento storico in cui si è riacceso lo scontro con la politica. La tensione è palpabile: all’orizzonte la tanto annunciata e temuta riforma della separazione delle carriere – che potrebbe anche questa volta non giungere al traguardo – ma che ha creato una crepa tra il ministro della Giustizia Carlo Nordio e le toghe. I rapporti erano già incrinati per la norma sui test psicoattitudinali per i magistrati e altre riforme che non piacciono affatto alla magistratura.

“Non bisogna pensare che la magistratura sia antagonista del governo, vorremo dissipare questa idea e tornare a ragionare con correttezza su questi temi”, dice il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, che alla vigilia del Congresso che chiama le toghe a raccolta, fa notare: ”Dobbiamo capire come prevenire il pericolo di non apparire imparziali. Il mestiere di magistrato – incalza – è un lavoro complesso e va data fiducia alla magistratura”. “Ci si muove sulla linea di ridurre la quota di magistrati togati e di separare le carriere: noi siamo rispettosi degli altri poteri”.

Giuseppe Santalucia

Alla conferenza di presentazione dell’evento è stato illustrato il programma della manifestazione, che partirà venerdì 10 maggio, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Teatro Massimo di Palermo. “Alla conferenza sono stati invitati i segretari di tutti partiti”, annuncia il presidente Santalucia sottolineando come il congresso ”sarà molto partecipato, con numeri importanti che segnalano una preoccupazione e una voglia di confrontarsi”. Poi va al nocciolo della questione. Sulla riforma della giustizia “auspichiamo un confronto, quando il ministro vorrà, anche dopo la presentazione in Consiglio dei ministri”, purché ci sia.

“Scegliesse il ministro Nordio il momento – aggiunge Santalucia – purché prima che il testo diventi legge. Affinché si arrivi a una legge migliore, il confronto più aperto è la strada di tutte le democrazie”. “Se si fa una riforma della giustizia – continua – non sentire la voce dell’Associazione nazionale magistrati, tacciandola di essere una voce politica, è qualcosa che indebolisce la costruzione di un prodotto migliore. Questa è la nostra idea”. “Nessuna interferenza con la politica – ribadisce – la decisione spetta a loro, ma la politica potrebbe giovarsi del nostro contributo. Scelga la politica il momento, se prima o dopo il Cdm”.

Alessandra Maddalena

”L’indipendenza della magistratura è l’unica garanzia per i cittadini. Oggi la diamo scontata ma non è
stato sempre così.
Per questo va difesa, ogni giorno”, afferma la vicepresidente dell’Anm Alessandra Maddalena, secondo la quale “il problema è il totale stravolgimento dell’assetto costituzionale. Viste nell’insieme le riforme preoccupano, i magistrati sono in fermento, questo è un segnale molto forte”, aggiunge. E Santalucia approfondisce: “Dare la presidenza ai capi di Corte della Cassazione non è una cosa buona, significa un abbassamento del tono costituzionale del Csm. La presidenza della Repubblica ha garantito la crescita a un organo importantissimo ed è la garanzia migliore”.

Il presidente dell’Anm ricorda “una delle battaglie corporative della magistratura post fascista per avere la presidenza del Csm. Quest’idea di magistratura alta e di magistratura bassa grazie alla nostra Costituzione repubblicana è stata abbandonata, – prosegue – non vorremmo fare un passo indietro con una costruzione piramidale e gerarchica della magistratura”. “Il tema è quello dell’imparzialità e dell’applicazione della legge, ma il cuore del congresso è ‘l’indipendenza’ che è necessaria perché senza questa non ci sarebbe imparzialità”, conclude il segretario generale dell’Anm Salvatore Casciaro.

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