L’amianto, il topo e le feci di animali: aperta un’inchiesta sul Tribunale di Prato

Un roditore ha creato un corto circuito. L’allarme dei capi dell’ufficio: situazione sanitaria precaria e condizioni di lavoro non a norma.

Prato – La procura della città toscana ha aperto un fascicolo sullo stato di degrado in cui versa il Palazzo di
giustizia, dopo che qualche giorno fa un roditore ha mandato in tilt il sistema elettrico. Per chiarire eventuali responsabilità la procura diretta da Luca Tescaroli ha aperto un fascicolo, al momento senza indagati, per la violazione del testo unico sulla sicurezza sul lavoro. In particolare, si ipotizza l’inosservanza di una serie di obblighi a cui è tenuto il datore di lavoro: dalla manutenzione tecnica alla pulizia degli impianti fino a garantire la libera fruizione delle uscite di emergenza in caso di necessità.

In occasione degli ultimi sopralluoghi, sono state scoperte deiezioni di animali anche in prossimità degli impianti elettrici e di riscaldamento. Inoltre, sarebbe stata riscontrata la presenza di amianto nelle giunture delle tubazioni dell’aerazione e per questo motivi non saranno accesi i riscaldamenti. In un comunicato congiunto firmato dal procuratore capo di Prato Luca Tescaroli e la presidente del tribunale facente funzioni Lucia Schiaretti si spiega poi che nel palazzo di giustizia di Prato “è stata ripristinata l’erogazione dell’energia elettrica attraverso un intervento provvisorio debitamente finanziato dal ministero della Giustizia. Permangono tuttavia, in esito ai sopralluoghi effettuati significative criticità nell’apparato che dovrà subire un significativo intervento per essere messo a norma”.

Il Tribunale di Prato

In merito alle “rinvenuta presenza di amianto– prosegue la nota – “sono in corso accertamenti finalizzati ad appurare la nocività o meno della sostanza attraverso prelievi e successivi esami di laboratorio che appaiono indispensabili per assicurare condizioni di lavoro adeguate”. Per quanto “emerso dalle attività effettuate” precisano il procuratore Tescaroli e la presidente Schiaretti “la Procura di Prato ha aperto un fascicolo per accertare eventuali responsabilità penali”.

Qualche giorno fa un topo aveva mandato in tilt il tribunale di Prato, edificio che più volte è finito nell’occhio di sindacati, magistrati e avvocati per le condizioni dell’edificio. Tescaroli e Schiaretti in una nota scrivevano: “Appare doveroso segnalare che si è verificata l’interruzione del flusso dell’energia elettrica a causa di un corto circuito generato dall’accesso all’interno della cabina elettrica di un topo. Il gruppo elettrogeno non è risultato funzionare, sicché si è generato il blocco di tutte le attività degli uffici diretti dagli scriventi, con necessità di rinviare le udienze, con interruzione delle molteplici attività e l’impossibilità di assicurare i servizi al pubblico. Il sistema elettrico di emergenza è andato in tilt, rischiamo di perdere tutti i dati relativi alle intercettazioni e le udienze non si possono celebrare”.

“La situazione sanitaria è precaria le condizioni di lavoro non sono a norma e non è possibile esercitare il potere giudiziario”, avevano spiegato i due capi degli uffici giudiziari.

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