L’edificio pare fosse dapprima la dimora di un alto ufficiale dell’Aeronautica militare, poi una scuola elementare gestita da suore. Due le disgrazie ipotizzate che danno origine al fantasma della “Bambina”.
Rieti – Nell’era multimediale parlare di fantasmi, veri o presunti, è roba da cassapanca polverosa riposta in soffitta. Eppure sino a qualche decennio fa queste vicende, assieme alle lagrimazioni di Madonne e santi, previsioni di cataclismi da parte di falsi carismatici, supposti miracoli e suggestioni collettive, tenevano banco nelle cronache di quotidiani e periodici. L’ultimo evento spacciato per trascendentale ma che di soprannaturale non ha nulla, ma che puzza forte di raggiro, è quello della santona di Trevignano, le cui perfomance sono finite nelle aule di giustizia.
Tra le mille storie di spettri che si raccontano nel Bel Paese da generazioni occupa un posto di rilievo la “Casa di Quattrostrade” o, per dirla in maniera più accattivante, la “Villa maledetta di Rieti“. L’edificio, in stile Liberty dei primi del ‘900, pare fosse la dimora di un alto ufficiale dell’Aeronautica militare che la fece costruire per abitarvi con la famiglia atteso che l’aeroporto dista soltanto qualche centinaio di metri. Dopo la seconda guerra mondiale il fabbricato, composto da una decina di stanze su due piani e cantinato, venne adibito a scuola elementare gestita da suore.
A questo punto la storia reale cede il passo alla leggenda. Alcuni anziani della zona danno due versioni differenti dei fatti accaduti. Alcuni riferiscono che l’alto ufficiale avesse una figlia che, in giovane età, era stata vittima di una disgrazia: la poveretta era deceduta cadendo nel vuoto dal balcone della villa, mentre altri raccontano che durante un incendio divampato nelle cucine della scuola erano rimaste uccise una suora e una piccola alunna. Da questi due tragici eventi trae origine la storia del fantasma della “Villa di Quattrostrade“, ubicata sulla vecchia statale 39 Ternana, dove una bambina vestita di bianco apparirebbe nelle notti di plenilunio, e non solo, spostandosi e gridando da un capo all’altro dell’edificio. Vero o falso?
Alla prima occasione abbiamo verificato di persona ma di spiriti e gridolini sinistri nemmeno l’ombra. Sembra però che le diverse ditte edili che si sarebbero succedute nella ristrutturazione dell’immobile abbiano avuto seri problemi. Gli operai addetti al rifacimento di alcune pareti interne, una volta ultimati i lavori, avrebbero ritrovato, il giorno dopo, completamente distrutte le superfici che solo una sera prima avevano completato. Stessa cosa per gli impianti elettrici e idraulici, serramenti e opere morte di porte e finestre. Vero o falso? Fatto sta che l’ammodernamento della struttura è stat sospeso e i nuovi proprietari dell’edificio pare non abbiano trovato, in zona, una ditta disposta a completarlo.
Di questi “danneggiamenti diabolici” pare siano stati informati anche i carabinieri che però, nonostante diversi sopralluoghi, non avrebbero verificato nulla di anormale. Dunque si tratta di fantasmi o degli scherzi di cattivo gusto di qualche bontempone? Eppure c’è chi giura di aver visto la bambina mentre si affacciava al balcone con tanto di luce oscillante alle sue spalle:
“L’ho vista con i miei occhi – racconta P.S. di 52 anni, elettrauto – era vestita con una tunica bianca e dietro di lei c’era una luce che passava da un lato all’altro di un balcone e poi di una finestra situati al primo piano del prospetto anteriore. Dopo due o tre minuti la ragazzina ha iniziato a gridare poi è sparita…“.
L’uomo non è il solo a riferire di una ragazzina vestita di bianco che si muove velocemente urlando a squarciagola ma siamo sicuri che non si tratti di suggestione? Altre persone riferiscono che davanti alla villa e nelle sue pertinenze insista un forte campo magnetico ma controllando con una bussola e con un rilevatore di campo non abbiamo osservato nulla di anormale. Abbiamo usato anche un piccolo contatore Geiger-Muller per il rilevamento di radioattività ma tranne quella considerata normale e sprigionata dal terreno non abbiamo notato niente di rilevante.
Da diversi mesi la villa ha due custodi a quattro zampe. Sono due cani da pastore piuttosto nervosetti che precludono la strada a chiunque tenti di entrare nella proprietà privata, un tempo meta preferita di coppiette in cerca di intimità più che di altre emozioni forti. Della villa di Quattrostrade ne parlano decine di altri cittadini che, a vario titolo, avrebbero avuto a che fare con il fantasma o i fantasmi che risiedono in quello che, solo il secolo scorso, doveva essere un bel caseggiato con tanto di parco e alberi secolari.
Però di prove concrete dell’esistenza degli spettri, ahimè, non ce ne sono e dire che il capoluogo sabino, in quanto a esoterismo, non è secondo a nessuna altra città, altro non fosse per le leggende che si raccontano e tramandano di padre in figlio o, meglio, di madre in figlia. Vedremo che fine farà la “Villa maledetta di Rieti“. Chi fosse interessato può fare la propria offerta ai proprietari. Infatti si dice in giro che in tanti vorrebbero acquistarla ma nessuno si fa avanti. Paura dei fantasmi?