Quando anche la dieta ipocalorica fallisce, qualcuno approda nel mio studio disperato, pensando ‘è l’ultima spiaggia’ e resta spiazzato.
Passate le feste, gabbato il ciccione. Parliamo di quella volta che, dopo l’ennesimo fallimento della dieta passata dall’amica o pubblicata sulla rivista, ti sei finalmente decisa ad andare da un medico dietologo o da un nutrizionista. Alla prima visita hai pensato ‘che bravo’ perché ti ha subito prescritto una caterva di analisi: colesterolo, trigliceridi, transaminasi, glicemia, ecc. ecc. ecc. Poi è partito con le misurazioni: peso, altezza, circonferenze assortite, la percentuale di grasso pizzicandoti con il plicometro, l’Indice di Massa Corporea dividendo il peso per il quadrato dell’altezza, l’ossigeno consumato in un’ora per stimare il metabolismo basale. ‘Che precisione!’ Ti ha provato anche la pressione “ahi, ahi è un po’ altina”, ha tastato qua e là e infine ti ha incalzato con un terzo grado: da quando è in sovrappeso? anche il nonno era in soprappeso? La zia? Fuma? Quante sigarette? prendendo appunti. Poi, con quell’aria cattedratica conferita dal camice bianco e lo stetoscopio appeso al collo, ti ha guardato con sufficienza e ha sentenziato: “la signora è in sovrappeso di 15 kg” oppure “la signora è affetta da obesità” condendo magari con qualche termine allarmante “è affetta da sindrome metabolica” oppure “da insulino – resistenza”. Infine ha deliberato: “deve mettersi a dieta!”.
Tu a quel punto, ancora stordita dai pizzichi e dal terzo grado, non hai realizzato che non ci voleva lui per decretare che eri cicciona, lo vedevi da sola, per quello eri lì; così hai pagato soddisfatta la prima parcella. Alla seconda visita lui ha preso il pacco dei referti degli esami clinici, ha inforcato gli occhiali per cercare tutti gli asterischi (quelli che indicano i valori sballati) e ti ha detto: “Lei ha il colesterolo alto, deve proprio mettersi a dieta!”. Fiduciosa hai atteso che digitasse i dati sul computer, premesse “Invio” e stampasse la tua dieta da 1200 calorie. Tre fette biscottate con un velo di marmellata per colazione, 80 grammi di pasta con un cucchiaino d’olio e una porzione di broccoli a pranzo, 120 grammi di bresaola con contorno di verdure al vapore a cena, a metà mattina e a metà pomeriggio un frutto, proibiti fichi e datteri.
Sappi che di tutti quegli esami non ne ha tenuto conto, se mandassi tua sorella sana come un pesce con 4 chili in più presi a Natale, scopriresti che le verrebbe prescritta la stessa identica triste dieta basata sugli stessi principi: una dieta ipocalorica ovvero ‘mangiare poco, pesare tutto e fare attività fisica per bruciare calorie’. Io li vedo, giovani e vecchi, trascinarsi in corsa nei marciapiedi ai pressi del parco.
Quando anche la dieta ipocalorica fallisce, qualcuno approda nel mio studio disperato, pensando ‘è l’ultima spiaggia’ e resta spiazzato. In sala d’attesa scorrono le mie apparizioni televisive (a Porta a Porta da Bruno Vespa, a Uno Mattina, a Mi manda RAI3 dove mi accusano, credetemi, di non so cosa, a Striscia La Notizia, a Matrix, al Maurizio Costanzo Show, a Piazzapulita, da Barbara D’Urso, ecc.). In ognuna sbraito le mie verità scientifiche per aprire le menti ai medici dietologi invitati che non mi possono vedere (la maggior parte delle volte si rifiutano di venire se ci sono io). Se quel ‘qualcuno’ nel mio studio sei tu l’istinto è andartene, ma ecco che entra un altro ciccione e inizi a chiacchierare. Ha già perso 10 chili in un mese e dice di me che sono sgarbato, però so il fatto mio. Il dubbio: ma non è che questo è il ‘compare’ e mi stanno abbindolando come in Totò e la Truffa?
Arriva il tuo turno e io ti accolgo con un sonoro: “Buongiorno cicciona!”. Replichi che sono un villano… “ma come si permette!”, mentre abbozzi un sorriso perché hai bisogno di me. A quel punto ti siedi pronta a raccontare la tua storia, a giustificarti con la favoletta della sindrome metabolica, della ritenzione idrica, dello stress per il divorzio… Tutte balle. Sei in sovrappeso perché mangi male, secondo i dettami della Dieta Mediterranea o delle varie diete ipocaloriche che hai preso come riferimento. Io non ti faccio parlare “Stia zitta Testa di Donna!” perché tutto quello che dici non serve. Inizio a dettare regole, la 1° è “il cadetto ha sempre torto”, e tu le sottoscrivi, da brava allieva, per essere ammessa al ‘Viaggio Culinario con Lemme’ e raggiungere l’obiettivo.
Qualcuno mi dice che era proprio quello di cui aveva bisogno: mettere un po’ di ordine con regole da rispettare. Altri accettano divertiti pensando ‘ma questo è matto’. Al termine del colloquio scatto una foto che proietto in formato gigante. Un tiro mancino. Vado a zumare sui punti critici come il doppio mento, i fianchi larghi e i rotoli della pancia, “ma come fa a trovare un fidanzato in queste condizioni?”.
Quando ho finito di dirne di tutti i colori, congedo rispondendo alla domanda “Posso andare via?” con un “DEVE andare via, cicciona!”. Pensi: “Maleducato! Zoticone!”. “Questo villano lo devo anche pagare dopo tutte le insolenze che mi ha lanciato”. Corrono voci sul fatto che il mio sia un atteggiamento studiato per sottomettervi psicologicamente e far sì che dimagriate. La cosa più divertente è che la mia non è una posa, io sono realmente così, maleducato e stronzo, come un bambino. Mi viene naturale.
Voi siete assaliti da una miriade di dubbi: “Ma sarà vero? ma possibile che posso mangiare a sazietà e dimagrire? ma possibile che posso utilizzare olio e burro a volontà … e fare tutti i tipi di cottura, fritto compreso?”. Poi arriva la prima mattina con la prima colazione dettata da me. Che aroma gli spaghetti aglio olio e peperoncino al mattino! tutta la casa si profuma!… arriva il partner: “Ma cosa fai?”. Ore 13.00. Pausa pranzo. I colleghi ti invitano a mangiare al bar convinti che rifiuterai. Ma tu accetti e una volta lì mi telefoni. Io ti faccio ordinare la piadina ai 4 formaggi mentre gli altri stanno condendo con lo spray dell’olio l’insalatina vegana.
La sera, davanti alla tua frittatona di asparagi, il partner ti assale dicendo “Stai facendo una cosa sbagliata”. Finalmente arriva il giorno seguente. Prova bilancia. Non ci puoi credere, hai perso 1 chilo di ciccia! Ti ripesi. Fai un rapido calcolo di tutto quello che hai mangiato e conti 3500 calorie. Mi telefoni già innamorata. Al controllo ti presenti come una persona nuova. La foto parla. I chili in meno, la pelle luminosa, le rughe scomparse, sei piena di energia. Dopo anni di pellegrinaggi da vari dietologi, fai da te rocamboleschi, cliniche del dimagrimento, palestre, spa, estetiste ecc. avverti che è la volta buona.
Non sono retorici quelli che mi dicono “Grazie, lei mi ha salvato la vita”. Io a queste persone solitamente rispondo: “Io non ti ho salvato la vita, ho fatto di più: te l’ho allungata dandoti strumenti e metodi sia pratici che teorici per vivere in salute”. Ma finisce qui. Dimenticate in fretta il calvario che il sistema culturale economico e politico vi ha inflitto, il vostro orticello è in ordine e non spendete una parola per la causa del dr. Lemme.
Non preoccupatevi, state pur seduti nelle vostre comode poltrone, seguite pure la vostra squadra del cuore, programmate i weekend, lamentatevi del fatto che il vostro lavoro sia stressante e ‘non ne potete più di questa società, ma non possiamo farci niente’. Continuate così. La rivoluzione economica sociale culturale politica la farò io, cambierò questo sistema in senso evolutivo, attraverso il cibo, e voi quasi non ve ne accorgerete. Vi ricordo che la Dieta Lemme è in soffitta ed è in atto il Viaggio Culinario con Lemme.
Dr.Lemme Farmacista Consulente Alimentare