La Traviata nel linguaggio dei segni

Anche a Taormina un teatro greco gremito in ogni ordine di posto ha decretato un successo senza precedenti per La Traviata di Giuseppe Verdi in un innovativo e moderno allestimento, rispettoso della tradizione. Ma c’è di più.

Taormina – E’ partito con enorme successo dal Teatro Greco di Siracusa il progetto esclusivo – e inclusivo – dell’opera lirica nel linguaggio dei segni, per un progetto che non ha precedenti: mai, infatti, era stata eseguita dal vivo in presenza una interpretazione in LIS di uno spettacolo d’opera lirica. Ma a Siracusa non si è fermato, proseguendo verso Taormina in un viaggio che parla di bellezza e null’altro, un viaggio che ha fatto si che a fine rappresentazione scoppiassero lacrime di commozione da parte degli artisti e da parte di questo pubblico speciale che ha dimostrato di gradire – e non poco – lo spettacolo.

Il magico scenario notturno del Teatro Greco di Taormina

Il Festival ha operato una vera e propria rivoluzione culturale e sociale, in quanto per la prima volta dal vivo anche le persone sorde hanno potuto godere di un caposaldo del melodramma italiano attraverso un inedito progetto che nasce dalla collaborazione tra il Coro Lirico Siciliano, ideatore e produttore della manifestazione, e l’Associazione “Sicilia, turismo per Tutti” di Siracusa, nella persona di Bernadette Lo Bianco.

Il capolavoro del Cigno di Busseto è stato realizzato in maniera completa e innovativa con una particolare mise en espace firmata dal talento registico di Salvo Dolce, ripresa, a Taormina, da Dario Castro, con effetti che hanno regalato agli spettatori un vero e proprio intimo coinvolgimento nel dramma in tre atti ispirato a “La Dame aux camelias” di Alexandre Dumas figlio. Tutto impreziosito dalle magnifiche luci di Gabriele Circo, che è stato capace di creare una perfetta ambientazione quasi esclusivamente attraverso un sapiente disegno luci. E cosa dire delle splendide acconciature e il trucco curati da Alfredo Danese, che hanno creato un colpo d’occhio sul palcoscenico davvero emozionante.

Assoluti protagonisti due tra i complessi di maggiore rilievo, il Coro Lirico Siciliano e l’Orchestra Filarmonica della Calabria, diretti ottimamente da Filippo Arlia, che, dopo Siracusa, anche a Taormina è riuscito in una impresa davvero prodigiosa: dirigere coro e solisti avendo il palcoscenico alle spalle, in quanto la regia prevedeva che l’orchestra fosse sul palcoscenico dietro alla scena, che si svolgeva, invece, nella zona dove, solitamente, sta l’orchestra.

Splendida la prestazione del Coro Lirico Siciliano, che, anno dopo anno, riesce a sorprendere per la qualità vocale, la dinamica, l’agogica, la fusione tra le voci, la potenza e la dolcezza allo stesso tempo, tutte cose che rimandano a una vera e propria “scuola all’antica” sull’imposto vocale antico sulla “U”, come professava, da ultimo, la signora Raina Kabaivanska, che certamente è un merito del Maestro del Coro, Francesco Costa.

Cosa dire del Balletto originale flamenco di Murcia (Spagna) diretto da Matilde Rubio? Stupendo. Ha ricevuto numerose ovazioni e incantato il pubblico attraverso il corpo, lo sguardo, il ritmo delle mani, dei piedi, delle castanuelas, le nacchere originali della Spagna e ha partecipato sensibilmente al successo della serata.

Quanto al cast si segnala il soprano italo – francese Chrystelle Di Marco, una attrice sulla scena e una gran bella voce – forse anche troppa per il ruolo di Violetta – ma grazie alla tecnica, la brava artista è riuscita a smorzare e rendere giustizia a tutte le sfumature previste dalla partitura, ricevendo una vera e propria ovazione finale con tanto di standing ovation.

Bella anche la prova del tenore Francesco Castoro, che ha offerto una interpretazione sentita e dolce, dotato di una voce di tenore lirico leggero con timbro chiaro e pulito. Il baritono Mario Cassi ha dato voce e presenza scenica autorevole a Giorgio Germont, ricevendo applausi convinti per una prestazione notevole sia sotto l’aspetto scenico che vocale.

Una delle tante rappresentazioni teatrali della superba opera di Verdi

Completavano il cast un gruppo di giovani e validi artisti lirici, alcuni dei quali membri del Coro Lirico Siciliano, che si sono distinti come ottimi comprimari: Licia Toscano (Flora Bervoix); Mariagrazia Tringale (Annina); Davide Benigno (Gastone); Alex Franzò (Barone Douphol); Marco Tinnirello (Marchese d’Obigny); Riccardo Bosco (Dottor Grenvil); Pietro Di Paola (Giuseppe) e nei ruoli di fianco Sezer Akkaya (Commissionario); Sergio Rao (Domestico di Flora).

La Traviata è arrivata a Taormina come ultima di tre serate che, opportunamente, sono state indicate come “trittico d’eccezione”, che ha visto la partecipazione di oltre 8 mila persone nella càvea della città del centauro: si è passati, senza soluzione di continuità, dal rock dell’omaggio ai Pink Floyd, alle musiche di Ennio Morricone e, infine, alla Traviata, appunto, dimostrando una duttilità davvero senza precedenti.

Fino a metà settembre il Coro Lirico Siciliano sarà impegnato ancora in numerosi eventi, tra i quali spicca la partecipazione, assieme alla Filarmonica della Calabria, ai due concerti-evento di Andrea Bocelli a Taormina l’1 e 2 Settembre prossimi.

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